Negli spazi del Salone degli Incanti – Ex Pescheria – a Trieste, dal 7 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 (prorogata al 2 febbraio 2014), è in programma un progetto espositivo di Jannis Kounellis, a cura di Davide Sarchioni e Marco Lorenzetti.
Kounellis è un artista da sempre affettivamente legato alle città portuali. Il suo linguaggio poetico ed espressivo, così come la sua specifica modalità operativa di utilizzare, accumulare ed assemblare oggetti e materiali poveri, riconducibili soprattutto alle attività dei cantieri, al mondo delle merci e del commercio, sono legati in primo luogo ai ricordi di un’infanzia trascorsa nel porto di Atene. Un particolare legame tra l’artista e Trieste risale proprio a quell’epoca della sua vita. Kounellis ha conservato una memoria così forte di questo luogo, visto per la prima volta da bambino in occasione di un viaggio con il padre ingegnere navale, da averlo spinto fin da subito ad accettare con grande entusiasmo l’invito a realizzare un grande progetto dedicato alla città.
Pietre e corde, come filze di grani di enormi rosari, raccontano allo spettatore il dramma e la sacralità delle storie dei naviganti. Resti consunti di barche di legno, oggi inutilizzate, emarginate, rivivono nell’intervento di Kounellis come metafore dell’incapacità a navigare il mare del cambiamento che prelude alla fine. L’utilizzo di un gran numero di sedie mette infine in scena la tragedia restituendo l’antico valore teatrale alla rappresentazione dell’artista.
In occasione della mostra verrà pubblicato un libro edito da Skira (italiano, inglese, tedesco) con testi di Davide Sarchioni, Bruno Corà e Rudi Fuchs.