Il Museo di Santa Giulia di Brescia dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010 ospita la mostra dal titolo “Inca. Origine e misteri delle civiltà dell’oro”. In esposizione 270 opere, provenienti dai maggiori musei peruviani, che consentono di ripercorrere l’intera storia delle civiltà dell’oro. Vengono presentati oggetti in oro, terrecotte, sculture in pietra e in legno.
L’iniziativa è organizzata in stretta collaborazione col governo peruviano che ha concesso, per questo evento, tesori finora mai esposti al di fuori dei confini nazionali.
Articolata in dieci sezioni – Cronologia; Le Tecniche di trasformazione del metallo; La Cosmovisione; Le Linee di Nasca; I Costumi; Le Libagioni; La Musica; La Guerra; La Morte; I Preziosi –, l’esposizione offre una ricca panoramica delle culture precolombiane che sono fiorite in Perù dal 1500 a.C. fino all’arrivo degli Spagnoli nel 1532.
Un viaggio attraverso gli aspetti inconsueti e meno conosciuti di questi popoli, con la ricostruzione dell’ambiente, dei miti e dei riti alla base del contesto socio-culturale che ha consentito di creare alcuni dei capolavori assoluti dell’arte di tutte le epoche.
Il percorso espositivo presenta i vestiti interamente ricoperti d’oro dei sovrani dell’antico Perú, i paraphernalia (coltelli sacrificali, diademi, strumenti musicali, ecc.) utilizzati nei rituali che garantivano l’equilibrio del cosmo e la crescita dei raccolti, gli ornamenti (corone, orecchini, narigueras, collane, pettorali, raffigurazioni di uomini e animali e divinità, ecc.) sempre in oro, che visibilmente mostravano la condizione semidivina dei re, i reperti del corredo funerario (maschere in oro, sculture in terracotta e legno, ecc. ), che accompagnavano i morti nel loro viaggio nell’Inframondo.
L’evento è anche l’occasione per scoprire la spiritualità dei popoli dell’antico Perù, fondata su religioni che permeavano ogni aspetto della vita quotidiana e che garantivano un continuo rapporto con le divinità del Cielo, della Terra e dell’Inframondo e con i mondi “altri” che custodivano gli “alter ego” di tutte le cose animate e inanimate e la conoscenza del passato e del futuro.
La mostra è curata da Paloma Carcedo Muro de Mufarech, studiosa esperta d’arte precolombiana della Pontificia Universidad Católica del Perú di Lima; i co-curatori sono Antonio Aimi, dell’Università degli Studi di Milano, e Giuseppe Orefici, direttore del Centro Italiano Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane.
L’esposizione è promossa dal Comune di Brescia e dalla Fondazione CAB, prodotta e organizzata da Fondazione Brescia Musei e da Artematica, in collaborazione con la Regione Lombardia e con il patrocinio della Provincia di Brescia. L’evento, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha, inoltre, ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, dell’Ambasciata del Perú in Italia, dell’Ambasciata d’Italia a Lima.