Il 16 gennaio scorso è stata riaperta al pubblico, dopo un attento lavoro di ristrutturazione, la casa natale di Arturo Toscanini, acquistata dai suoi discendenti e donata al Comune di Parma nel 1967 per farne un museo.
L’ edificio sorge nell’attuale borgo Tanzi, un tempo denominato borgo San Giacomo e abitato da gente umile, fiera, patriottica e amante dell’opera lirica. A questi luoghi e a questa gente Toscanini rimase sempre legato.
La casa del grande Maestro in questi anni è stata interessata da una serie di interventi che, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche originarie, l’hanno resa accessibile a tutte le fasce di pubblico e in particolar modo agli anziani e ai disabili.
Anche l’assetto espositivo è stato rinnovato. Pur continuando a basarsi su documenti e oggetti donati dalla Famiglia Toscanini, l’esposizione, infatti, offre oggi ai visitatori, attraverso un apposito percorso, la possibilità di conoscere in modo organico la figura del grande direttore d’orchestra. Gli ambienti sono divisi per tema: “Parma e Toscanini”, “La sua vita”, “L’immagine del mito”, “I suoi compagni di viaggio”, “Toscanini, il disco e gli altri media”.
Inoltre, attraverso video, ipertesti e immagini il visitatore ha l’opportunità di approfondire la conoscenza di molti aspetti della personalità e dell’opera del Maestro parmense.
Tra i tanti documenti esposti nel museo, di particolare interesse sono quelli che fanno luce sui rapporti tra Toscanini e i tre grandi compositori Verdi, Puccini e Wagner. Si tratta di oggetti di assoluta rarità: il volume dei Copialettere verdiani edito nel 1913 (primo centenario della nascita di Verdi) e l’autografo del musicista che riporta una celebre frase di Falstaff dall’opera omonima, lo spartito della Turandot di Puccini nella splendida edizione fuori commercio pubblicata in occasione della prima dell’opera e alcuni oggetti personali appartenuti a Richard Wagner.
La riapertura della casa-museo di Toscanini rappresenta uno degli eventi più interessanti nel panorama delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della morte del grande Maestro, avvenuta a Riverdale (New York) il 16 gennaio 1957, e costituisce, nello stesso tempo, una grande opportunità, soprattutto per le nuove generazioni, per approfondire la conoscenza di uno fra i più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi che, con le sue interpretazioni, riscosse successo in ogni parte del mondo.
Enzo Pappacena
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