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La Biblioteca Casanatense di Roma

Esterno Biblioteca CasanatenseLa biblioteca  Casanatense fu istituita dai  domenicani  del Convento di S. Maria sopra Minerva a Roma, per volontà testamentaria del Cardinale Girolamo Casanate.
Aperta al pubblico nel 1701, la biblioteca era collegata con i principali centri del commercio librario europeo e s’interessava sia alla produzione corrente che al mercato antiquario.
Al tempo della prima Repubblica Romana fu dichiarata  biblioteca dipartimentale dal 1810 al 1814; al prefetto domenicano (direttore della biblioteca) fu affiancato, nella gestione, un funzionario governativo.
I domenicani furono sostituiti definitivamente da personale statale nel 1884, quando si concluse a loro sfavore la lite giudiziaria intrapresa contro il Ministero dell’Istruzione Pubblica. Oggi la biblioteca e’ divenuta  organo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La biblioteca conserva un patrimonio di oltre trecentocinquantamila volumi tra manoscritti, codici liturgici, testi medico-scientifici, codici orientali ed ebraici, autografi famosi tra cui quelli di Niccolò Paganini, incunaboli, editti e bandi prevalentemente dello Stato Pontificio, cause di santificazione; offre all’utenza sale di consultazione con postazioni multimediali per l’accesso a banche dati  e cataloghi.
E’ spesso sede di concerti, convegni, mostre che vengono allestiti nel magnifico salone monumentale. Il salone, realizzato su progetto dell’architetto Antonio Maria Borioni, costituiva il nucleo iniziale della biblioteca;  è lungo circa quaranta metri, arricchito con ballatoi e scaffalature di legno intagliato e con  un’imponente statua marmorea del cardinale Casanate.

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Fino al 7 aprile prossimo la biblioteca ospiterà la mostra dal titolo Il Libro a Roma nel Settecento. Intento della mostra è quello d’individuare, attraverso l’esposizione di preziose rarità  tratte dalle collezioni casanatensi, la produzione editoriale romana in campo musicale, artistico, scientifico e di tracciare una mappa delle maggiori stamperie che operarono a Roma in tutto il ‘700.

La mostra si snoda lungo il perimetro del salone monumentale; qui, in teche di legno e cristallo predisposte per l’occasione, si possono ammirare: libri sulle vite dei santi opera della stamperia Bernabò, un’ Iliade in prosa e compendio del 1789 stampata da Giovanni Desideri, una Divina Commedia del 1791 stampata da Antonio Fulgoni; poi ancora le Commedie del Goldoni, spartiti musicali  con messe a quattro voci, le incisioni del Piranesi e del Barbault su Roma moderna, libri di botanica, storia naturale e di anatomia. Interessante il trattato di tre matematici sui danni e sull’instabilità della cupola di San Pietro in Vaticano rilevati sul finire dell’anno 1742 sotto il pontificato di Benedetto XIV. In mostra anche pregevoli esempi di legatoria romana e di giornali dell’epoca quali l’Osservatore, che usciva due volte ogni dieci giorni nel 1799, e lo Spettatore romano, un bisettimanale edito presso la stamperia di Gioacchino Puccinelli tra il 1799 ed il 1800.

Concetta Tiano

Foto di Concetta Tiano
Copertina libro
"Il bambino che rientra dalle vacanze. Infanzia e felicità" - Il nuovo libro di Raffaele Mantegazza
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Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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