John Singer Sargent (1856-1925) amò profondamente Venezia. L’artista, principale esponente dell’impressionismo americano, nato a Firenze e a lungo vissuto in Europa, nell’arco di quarant’anni tornò nella città lagunare per più di dieci volte, rimanendone affascinato, così come testimoniano i suoi numerosi dipinti. E proprio a Sargent è dedicata, per la prima volta a Venezia, una mostra che, allestita nelle sale neoclassiche al primo piano del Museo Correr (piazza San Marco), rimarrà aperta al pubblico dal 24 marzo al 22 luglio 2007.
Organizzata grazie alla collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e le Adelson Galleries di New York, la mostra è curata da Warren Adelson e Elizabeth Oustinoff.
Saranno esposte sessanta opere tra dipinti e acquerelli, realizzate tra il 1880 e il 1913, provenienti da importanti gallerie e istituzioni museali, tra cui il Brooklyn Museum, il Philadelphia Museum of Art, la National Gallery of Art di Washington, la Royal Academy of Arts di Londra e il Thyssen-Bornemisza di Madrid, nonché da diverse collezioni private.
La mostra è concepita come un suggestivo viaggio lungo il Canal Grande, colto da una gondola sulla quale Sargent amava dipingere, adottando un punto di vista ribassato, che restituisce inquadrature inedite e inconfondibili.
Nei dipinti sono rappresentati palazzi, chiese, campi e canali, animati dai riflessi della luce sull’acqua e sulle architetture.
Accanto alle vedute dei luoghi e dei monumenti più noti (Ponte di Rialto, Palazzo Ducale, Salute), nelle opere di Sargent trovano spazio alcune insolite visioni di vita quotidiana che rimandano alla vita tradizionale della Venezia dell’epoca, con interni di botteghe, strade brulicanti di cittadini, donne al lavoro, caffè e osterie.
In tutte queste scene, siano esse di interni o di esterni, dominano la ricerca sulla luce, la libertà e l’incisività del tratto oltre a una perfetta padronanza formale.
Il catalogo è edito da Electa (in edizione italiana) ed è a cura di Warren Adelson, con saggi dello stesso Adelson, Elaine Kilmurray, Elizabeth Oustinoff, Richard Ormond, Rosella Mamoli Zorzi e William H. Gerdts.
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