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Camelie in fiore

CameliaIn occasione della fioritura delle camelie, il Museo di Archeologia Ligure di Pegli (Genova) ha approntato un ricco programma di iniziative che ruotano attorno alla splendida Villa Pallavicini e al suo orto botanico.
Dopo l’inaugurazione di un’area di scavo archeologico simulato all’interno del Parco ed il “Concerto delle camelie”, il programma prevede, infatti, altri importanti appuntamenti: la Mostra della Camelia, la mostra di pittura botanica e l’inaugurazione dello spazio grotta (progetto REALITY).

La Mostra della Camelia si svolgerà nei giorni 31 marzo e 1 aprile 2007 presso la Sala Verde.
Il parco Pallavicini conserva una delle più grandi raccolte di piante secolari di camelie in Italia, le quali, avendo raggiunto portamento arboreo, conferiscono al luogo un affascinante carattere boschivo.
Da documenti rinvenuti non molti anni or sono si deduce che nel procurarsi piante esotiche per il parco, da collocarsi nelle diverse scenografie, Ignazio Pallavicini fece ricercare anche piante di camelia: coltivatori di Torino (Burnier e David, Burdin) offrirono cultivar pregiate che probabilmente il marchese fece comprare, come risulta dai documenti contabili. Tali piante furono inserite nella scenografia del Lago Grande. Ne è testimonianza il grande esemplare di Camellia japonica “rubra simplex” che vegeta tra il Gazebo delle Rose ed il Ponte Romano. Più tardi, molte di queste piante dovettero essere spostate; così si giunse alla prima costituzione del camelieto, negli anni susseguenti il 1856, in questo sito, che oggi è divenuto “il bosco di camelie”.
La datazione di alcune targhette di ceramica (ritrovate tra i reperti storici del parco ed eseguite nel 1877 dalla ditta Ginori di Firenze), su cui appaiono 28 nomi di cultivar di camelia, ed il fatto che il percorso del parco subì una modifica proprio in corrispondenza dell’area in questione con l’inserimento di nuove piante, ci porta a considerare ultimato il camelieto prima del 1877.

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La Mostra di Pittura Botanica si terrà dal 31 Marzo al 7 Aprile 2007. In esposizione, le opere più recenti di Maria Rita Stirpe e delle artiste che si sono formate alla sua scuola: le stesse che da alcuni anni condividono con lei momenti di studio ed importanti esposizioni in diverse e prestigiose sedi. Una nuova occasione per poter ammirare molti bellissimi acquerelli che illustrano diverse varietà di fiori e frutti, ritratti dal vero dalle diverse artiste, ciascuna con il proprio gusto e la propria sensibilità estetica. La Pittura Botanica prevede altre iniziative al Giardino Botanico di Villa Pallavicini con il Patrocinio della Pro Loco di Pegli.

Da un progetto europeo lo “Spazio Grotta” del Museo di Archeologia in Villa Doria a Pegli

A conclusione di un lungo lavoro di ricerca, progettazione e realizzazione, sabato 16 giugno 2007, all’interno del rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale nel Parco di Villa Doria, verrà inaugurato uno spazio nel quale saranno ricostruite le modalità e le condizioni di vita in una grotta ligure di oltre 6000 ani fa.
L’inaugurazione darà l’avvio a due giorni di eventi ed attività che coinvolgeranno Musei e Parchi di Pegli. Il pubblico sarà invitato a rivivere momenti ed attività quotidiane scoprendo come gli antichi abitanti delle grotte liguri si vestivano, accendevano il fuoco, lavoravano la pietra, il legno, l’osso e la conchiglia, come abbattevano gli alberi, pescavano, cacciavano, cosa mangiavano e come cucinavano, dormivano…
I risultati del lavoro di ricerca e le riproduzioni realizzate sperimentalmente dall’equipe internazionale che ha collaborato all’iniziativa permetteranno di realizzare uno spazio che ricrea le condizioni di lavoro e di vita in grotta.
Le grotte della Liguria e le testimonianze archeologiche dell’occupazione umana conservate all’interno del Museo di Archeologia Ligure costituiscono un complesso di straordinario interesse ed importanza per la preistoria della Liguria e del continente europeo. In esse è possibile seguire lo sviluppo delle culture archeologiche nell’ultima era glaciale e sino alla fine del mondo antico.
Questo eccezionale patrimonio archeologico è al centro di numerosi progetti di ricerca e
valorizzazione che orbitano attorno al Museo di Archeologia Ligure di Genova, coinvolgendo studiosi di numerosi Paesi europei e realtà scientifiche ed istituzionali genovesi e liguri quali l’Accademia Ligustica di Belle Arti e l’Ente Scuola Edile di Genova all’interno di un progetto di volontariato.
Il progetto europeo Cultura 2000 “REALITY, An opportunity to learn by living our past”, del quale il Museo di Archeologia Ligure di Genova è capofila di prestigiose istituzioni e centri di ricerca europei (Laboratorio di Crono-ecologia del CNRS – Università di Franca Contea di Besançon – Francia, il Museo MARQ di Alicante – Spagna e European Museum Forum – Gran Bretagna) ed italiani, ha permesso di realizzare le sperimentazioni che stanno chiarendo alcuni problemi ancora aperti relativi a tecniche, fasi e procedure di lavorazione, alle modalità di utilizzo di strumenti e manufatti neolitici della preistoria ligure.

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