Palazzo dei Priori di Fermo, dal 1° giugno al 30 settembre 2007, ospita la mostra I pensieri si sono fatti roccia, personale di Gino Del Zozzo, artista di notevole rilievo nel panorama nazionale del secondo dopoguerra. L’esposizione, curata da Marisa Vescovo, con oltre 50 sculture collocate all’interno della sala dell’aquila e delle sale attigue, intende rappresentare l’intero percorso dell’artista dagli anni 35-40 circa sino alle ultime opere degli anni ’80, seguendo la sottile trama dell’amore e della dedizione che l’artista ha sempre riservato alla sperimentazione dei materiali:
il legno, il sasso di fiume, la pietra serena, il diaspro verde, il granito, il calcare giallo o rosa, la pietra di silice, la breccia rosa, il gesso patinato, la terracotta, l’arenaria grigia, il marmo di Carrara.
In mostra anche le tematiche più care e frequentate, a partire dal mondo del lavoro, in particolare quello contadino, per proseguire con la donna-madre-maternità-attesa-seduzione, gli animali, partendo dai primi lavori in creta, ai ritratti e figure in legno, sino alle opere in pietra e in sasso di fiume.
Si potranno ammirare anche alcuni disegni, nonché una nutrita documentazione fotografica, che consentiranno di comprendere meglio la figura e l’opera di Del Zozzo nell’ambito del panorama artistico dei suoi anni.
Alle mode, alle cosiddette avanguardie Del Zozzo ha sempre risposto con una sua modernità culturale, una sua etica artistica che lo vuole autonomo e distaccato. Emblematici in questo senso Martire coreano (granito, 1949), Il pugile (calcare giallo,1953 ).
Del Zozzo, che fu anche pittore e poeta, partecipa al risveglio culturale nazionale, in particolare marchigiano, dopo la buia parentesi della guerra, facendo parte del gruppo “i cinque artisti marchigiani” insieme a Dania, Peschi, Tomassetti e Tulli; mentre frequentò assiduamente Ciangottini, Cantatore e Licini.
Il catalogo comprende, oltre alle immagini di tutte le opere in mostra, i saggi di Stefano Papetti e Marisa Vescovo e note di Milvia Del Zozzo, Andrea Brigliadori, Davide Argani e Rosanna Ricci, che offrono momenti e spunti assai significativi delle vicende artistiche ed esistenziali dell’artista.