Il 25 giugno 2007 all’Istituto Italiano di Cultura di Haifa, diretto da Edoardo Crisafulli, è stata inaugurata “Insulae”, mostra collettiva con 26 opere di artisti italiani ed isreliani (sia arabi che ebrei). Alla cerimonia, che si è svolta alla presenza di un pubblico qualificato (docenti universitari, critici d’arte, intellettuali, studenti universitari), ha partecipato, insieme a vari artisti israeliani, Avraham Eilat, artista e curatore della parte israeliana del progetto, nonché fondatore della Galleria d’arte israeliana contemporanea “Pyramida”.
Il progetto originario dell’evento è stato curato dall’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune di La Spezia e dal Circolo Culturale spezzino “Il gabbiano” ed in particolare da Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino e Mario Commone.
Le isole sono il filo conduttore su cui cinquanta artisti hanno lavorato utilizzando un identico formato, ma diverse tipologie espressive: pittura, collage, grafica, stampa e fotografia.
L’Istituto Italiano di Cultura di Haifa, in collaborazione con il Comune di La Spezia, ha portato la mostra in Israele, aprendola al contributo di artisti israeliani, sia ebrei che arabi, i quali hanno realizzato per l’occasione opere inedite ispirate al tema dell’isola.
Avraham Eilat ha selezionato per l’Istituto Italiano di Cultura di Haifa 13 opere di artisti italiani (tra quelle incluse nel progetto originario) e 13 di artisti israeliani (tra cui Khader Oshah, celebre artista beduino che dipinge su pelli di capra).
Affascinante il viaggio metaforico nelle ispirazioni di ogni singolo artista. Le isole, trasfigurate al di là della loro dimensione geografica-fisica, sono il simbolo di creatività onirica, incarnazione di un luogo dell’anima, affioramento o nascondimento dell’io, evasione in un altrove che non esiste, microcosmo immaginario, richiamo identitario primordiale.
Significativa la presenza all’inaugurazione degli artisti ebrei ed arabi, i quali, mescolatisi al pubblico, hanno discusso insieme delle loro opere. Ciò testimonia che l’arte può contribuire a costruire un ponte tra culture e popoli diversi o coinvolti in situazioni di conflitto.
La mostra rientra nell’ambito degli Incontri con l’arte contemporanea italiana ed israeliana.