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Vibia Sabina da Augusta a diva

Vibia Sabina - Statua in marmo raffigurante Vibia Sabina, 136d.C - Antiquarium del Canopo, Villa Adriana, è alta 203 cm,© SbalA Villa Adriana, a Tivoli, nell’Antiquarium del Canopo, dal 16 giugno al 4 novembre 2007 si potrà visitare la mostra VIBIA SABINA da Augusta a diva. L’esposizione rientra nell’ambito dell’iniziativa “Archeologia in festa” promossa dalla Direzione Generale per i Beni Archeologici in collaborazione con il Gabinetto del Ministro, che ha portato in mostra a Torino, Cagliari e Ferrara i reperti archeologici restituiti dal Museum of Fine Arts di Boston all’Italia.

Il Ministero ha assegnato a Villa Adriana due delle opere del celebre Museo americano: una statua velata di Vibia Sabina in marmo bianco, di dimensioni maggiori del vero, e una base triangolare, sempre in marmo, con decorazione figurata a bassorilievo, di stile neoattico.

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Sabina - Afrodite, Statua di Afrodite tipo Fréjus con testa moderna di Sabina, marmo pario, altezza totale 179 cm, altezza della testa cm 27, Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio Clementino, Gabinetto delle Maschere 42Quale migliore occasione per analizzare l’immagine pubblica dell’imperatrice, correlata al programma politico di Adriano (117-138 d.C.), attraverso le diverse testimonianze che ci sono pervenute, dalla ritrattistica, alle epigrafi, alle monete. L’arco cronologico preso in esame va dall’ascesa al potere di Adriano, fino alla morte e alla successiva divinizzazione di Sabina, epoca a cui risale la statua di Boston.

La mostra presenta un percorso articolato in due sezioni dedicate a Vibia Sabina e in una terza destinata a illustrare il contesto di Villa Adriana attraverso gli arredi scultorei e architettonici, tra cui ben si colloca la base triangolare.

La prima sezione, incentrata sulla figura di Sabina e sulla sua immagine ufficiale nell’ambito del ruolo delle Auguste fra Traiano e Adriano, prevede l’illustrazione della genealogia dell’imperatrice e della gens dei Vibii, sua famiglia d’origine, attraverso l’analisi epigrafica e topografica. Dallo studio dell’iconografia di Sabina, presente nella mostra, emerge come fosse la casa imperiale a curare direttamente l’immagine pubblica dei propri membri, indicando i modelli da seguire, secondo un preciso programma di propaganda politica.

Sabina - Louvre, Frammento di una statua di Sabina, 128 d.C. circa, marmo, altezza 31,5 cm, scoperto a Cartagine, nel Serapeo, 1874, Parigi, Musée du LouvreNella seconda sezione viene illustrata la divinizzazione di Sabina a seguito della morte avvenuta tra il 136 e la prima metà del 137 d.C., epoca a cui è da riferire la statua di Boston, che ripropone l’immagine di Sabina Diva raffigurata come Demetra-Cerere nel tipo statuario cosiddetto della “Grande Ercolanese”, dalla replica romana da originale greco attribuito a Prassitele, ritrovata a Ercolano e conservata al Museo di Dresda. Questo tipo statuario diverrà comune in epoca successiva nella ritrattistica funeraria sia ufficiale che privata.
Fra i temi trattati nella seconda sezione le vicende legate alla restituzione della statua, in cui hanno avuto un ruolo significativo i Carabinieri TPA, le analisi effettuate sulla statua e gli interventi di pulitura a cura del Museum of Fine Arts di Boston.

La terza sezione, collegata all’esposizione permanente dell’Antiquarium, ospiterà la base triangolare figurata neoattica, decorata a rilievo, anch’essa restituita dal Museum of Fine Arts di Boston, contestualizzata nell’ambito di elementi di arredo marmorei riferibili alla Villa di Adriano.

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