Casola Valsenio, che può fregiarsi del titolo di Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati, è un suggestivo borgo dell’alta Valle del Senio, in provincia di Ravenna, che durante l’anno organizza eventi di carattere ambiental-gastronomico strettamente legati al territorio, ai suoi prodotti e alla sua cultura.Nell’importante Giardino delle Erbe e nel centro storico del paese il 23 giugno 2007 si svolgerà la Giornata della lavanda.
Scriveva il Professor Augusto Rinaldi Ceroni, fondatore del giardino oggi a lui intitolato, in merito alla lavanda: “pianta elegante, distinta ed incantevole porta ovunque la distensione, il folclore, la bellezza, il profumo ed è capace di esalare una vivace e sana freschezza che si espande tutto intorno lasciando una scia di fragranza”.
La lavanda è diventata un po’ il simbolo di Casola Valsenio tant’è che le è stata dedicata anche una strada: l’idea di percorrere a piedi, in auto, in bicicletta le vie di collina con il profumo della lavanda era sicuramente di grande interesse ed un sogno che si è coronato nel 1991. Lungo questa strada, ovviamente, si trova anche il Giardino delle Erbe.
Per la giornata del 23 sono in programma visite guidate ai lavandeti accompagnati da esperti botanici che illustreranno le varie cultivar presenti nel giardino: dalla lavanda vera, la migliore, con spighe corte e piccole, al lavandino o ibrido della lavanda con ricca fioritura, spighe allungate, notevole sviluppo e ricco di canfora, per arrivare alla lavanda spontanea, detta spigo, ed al lavandino ordinario noto come lavanda delle nonne.
Come da antica tradizione locale, alle 19 avverrà la benedizione dello spigo della lavanda.
Dal 6 luglio al 31 agosto 2007, tutti i venerdì sera dalle ore 18 alle 24, il centro storico di Casola Valsenio ospita l’evento di punta dell’estate casolana, l’originale Mercato serale delle erbe, giunto alla sua venticinquesima edizione. Si tratta di un’importante mostra-mercato, sicuramente unica nel panorama nazionale, di piante officinali e degli estratti utilizzati nella cosmesi, nella medicina e nella gastronomia. Inoltre, nel corso delle serate prendono vita incontri e conferenze sulla coltivazione e l’uso di queste piante.
Essendo questo spicchio di Romagna anche terra di cucina sopraffina, in concomitanza del Mercatino, i ristoranti casolani propongono interessanti e gustosi menu ed assaggi a base di erbe.
Piante spontanee o coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l’inverno. Salvati dall’estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha conosciuti e di chi li vede per la prima volta, “La festa dei frutti dimenticati” ha come protagonisti tanti bei frutti dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e i marroni, simbolo dell’autunno. L’appuntamento è nel centro storico del paese il 20 e 21 ottobre 2007.
La ripresa d’interesse verso i frutti di un tempo è rivolta anche al recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Per questo nel corso della festa si svolge un concorso di marmellate e uno di liquori mentre i ristoranti della zona propongono per tutto l’autunno la “Cucina ai frutti dimenticati”. Si tratta di piatti che utilizzano i prodotti tradizionali del territorio sia secondo la consuetudine sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte potere evocativo. Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo: la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con protagoniste le pere volpine, con le castagne, l’alkermes, il vino e il formaggio.