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A Roma una mostra dedicata a Mark Rothko

Mark Rothko (1903 - 1970), Senza titolo 1948 (Collezione Kate Rothko Prizel, © 1998 by Kate Rothko Prizel and Cristopher Rothko)Aprirà a Roma il 6 ottobre 2007, al Palazzo delle Esposizioni, l’attesissima mostra su Mark Rothko.
Promossa dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali, dall’Azienda Speciale Palaexpo e dalla Regione Lazio Assessorato Cultura, Spettacolo e Sport, organizzata e prodotta dall’Azienda Speciale Palaexpo e da Arthemisia, la mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2008.

Rare sono state le occasioni in Italia di assistere ad una grande mostra monografica dedicata al pittore americano di origine russa; si ricordano solamente l’unica retrospettiva dell’artista vivente, organizzata dal Museum of Modern Art di New York, portata nel 1962 a Roma e presentata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, o quella commemorativa a Ca’ Pesaro, in occasione della Biennale di Venezia del 1970, subito dopo la sua tragica morte.

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Mark Rothko (1903 - 1970), No.12 1951 (Collezione Christopher Rothko, © 1998 by Kate Rothko Prizel and Cristopher Rothko)Dopo la vendita del dipinto “White center (Yellow, Pink and Lavender on Rose)” per 72,8 milioni di dollari, cifra record per un’opera d’arte moderna del dopo guerra, venduta all’asta da Sotheby’s di New York (15 maggio 2007) e andato in mano a un privato di cui non si conosce il nome, è ipotizzabile che diventerà sempre più difficile avere le opere di Rothko per esposizioni temporanee.
Questa retrospettiva su Mark Rothko, a cura di Oliver Wick, è quindi una grande occasione per vedere riunite così tante opere di uno dei più grandi artisti del secolo.

La mostra mira a fornire un quadro generale della sua produzione, non dimenticando la costante preoccupazione dell’artista di presentare il suo lavoro attraverso gruppi di opere attentamente selezionate, concepiti proprio per accrescere l’impatto visivo sui visitatori. La selezione dei dipinti segue dunque precisi criteri nel percorso espositivo. I dipinti sono una settantina, oltre ad un significativo gruppo di opere su carta che illustrano aspetti specifici di ogni periodo.

Mark Rothko (1903 - 1970), Senza titolo 1969 (Collezione Kate Rothko Prizel, © 1998 by Kate Rothko Prizel and Cristopher Rothko)Per i primi lavori di Rothko, la mostra si focalizza sui dipinti, relativamente piccoli, eseguiti con una preparazione in gesso, il cui uso tende a dare al pigmento una qualità simile all’affresco, con delicate tonalità ed una consistenza sottile dove è evidente l’influenza dell’arte italiana del Quattrocento, in particolare di Beato Angelico.
La tradizione del Rinascimento italiano, soprattutto degli affreschi, ha avuto una straordinaria influenza sulla serie di commissioni murali del periodo classico di Rothko. Queste suggestioni infatti sono esplorate anche nel caso dei lavori surrealisti, nei quali la tecnica dello strato sottile di pittura e della pallida apparenza di colori è sempre più perfezionata.
Una selezione dei cosiddetti “Multiforms” completa la prima fase dei lavori di Rothko.
Inoltre, insieme al gruppo dei primi esempi di “Multiforms”, caratterizzati da macchie di colore amorfo e da un’atmosfera plastica, se ne possono ammirare alcuni, più tardi, con sempre più ampi campi di colore rettangolari.

Il “classico” Rothko, con i lavori più maturi, realizzati negli anni ’50 su tele di grande formato, costituiscono la parte più importante della mostra: tra questi vi sono il grande “Mural” proveniente dal Museo Guggenheim di Bilbao (1952-53) e il nucleo di quadri della sala dedicata all’artista alla Biennale di Venezia del ’58, che segna il primo apprezzamento della sua arte in Europa, rari esempi di opere appartenute originariamente a collezioni italiane ed europee. Inoltre le tele “Blackform” con la singole forme scure squadrate, dipinte a partire dal 1960, danno l’idea del forte desiderio di Rothko di creare uno spazio spirituale.

La mostra si conclude con gli ultimi dipinti dell’artista, i “Black and gray”, un gruppo di opere ideate nello spirito di una commissione ideale, che segnano il culmine di un’arte sempre più austera ed orientata verso nuove prospettive artistiche in rapporto diretto con lo spettatore.

La mostra si compone di opere provenienti dai più importanti musei internazionali: Fondation Beyeler, Basel; Guggenheim Bilbao Museoa; Tate, London; High Museum of Art, Atlanta; The Baltimore Museum of Art, Baltimore; Walker Art Center, Minneapolis; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; The Metropolitan Museum of Art, New York; Whitney Museum of American Art, New York; Allen Memorial Art Museum, Oberlin; National Gallery of Art, Washington; Los Angeles County Museum of Art; The Museum of Contemporary Art, Los Angeles; National Gallery of Australia, Canberra; National Gallery of Canada, Ottawa; Museo Tamayo Arte Contemporáneo, Mexico D.F.; Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv.
Le opere arrivano anche dalle collezioni di privati e infine dalle collezioni di famiglia: Collezione Christopher Rothko e Kate Rothko Prizel

Il catalogo è edito da Skira

Marcus Rothkowitz nasce a Dvinsk, in Russia, il 25 settembre 1903. Nel 1913 si trasferisce con la famiglia in America, a Portland, nell’Oregon. Frequenta la Yale University a New Haven dal 1921 al 1923, anno in cui abbandona l’università e si trasferisce a New York; nel 1925 studia con Max Weber all’Art Students League.
E’ del 1928 la prima collettiva a cui l’artista prende parte, presso le Opportunity Galleries di New York, mentre nel 1933 tiene la prima personale al Portland Art Museum.
Nello stesso anno tiene anche la prima personale a New York, alla Contemporary Arts Gallery.
Nel 1935 partecipa alla fondazione del gruppo The Ten, composto di artisti di tendenza astrattista ed espressionista. Dal 1936 al 1937 realizza dipinti su cavalletto per il WPA Federal Art Project.
All’inizio degli anni ’40 lavora strettamente con Gottlieb, sviluppando uno stile pittorico dal contenuto mitologico, semplici figure senza rilievo, e linguaggio figurativo derivato dall’arte primitiva. Intorno al 1945 acquisisce tecniche ed immagini del surrealismo. Peggy Guggenheim allestisce una personale di Rothko alla galleria Art of This Century di New York nel 1945.
Nel 1947 e nel 1949 insegna alla California School of Fine Arts di San Francisco.
Insieme con William Baziotes, David Hare e Robert Motherwell, Rothko fonda nel 1948 The Subjects of the Artist, la scuola attiva per un breve periodo a New York. Alla fine degli anni ’40 e all’inizio degli anni ’50 sviluppa lo stile della maturità, in cui luminosi rettangoli frontali sembrano librarsi sulla superficie della tela.
Nel 1958 lavora ad una prima grande commissione: enormi dipinti per il ristorante The Four Seasons di New York; nel 1961 il Museum of Modern Art di New York inaugura un’importante personale dell’artista; nel 1962 Rothko termina delle pitture murali per la Harvard University, e nel 1964 accetta l’incarico per una pittura murale da realizzare per la cappella di un’organizzazione religiosa a Huston. Il 25 febbraio 1970 si suicida nel suo studio di New York.

MOSTRE

La Sapienza Università di Roma - Foto di Diego Pirozzolo
Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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