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4 mesi, 3 settimane, 2 giorni

Locandina del film 4 mesi 3 settimane 2 giorniIl contesto storico-sociale entro cui Cristian Mungiu ha inteso calare il suo racconto (la livida agonia del regime Ceausescu) è destinato per tutto il film a rimanere confinato sullo sfondo, e tuttavia viene a essere percepito dallo spettatore come una presenza sinistra, che incombe minacciosa sulle esistenze dei personaggi, sulle loro piccole storie individuali. Quello che la pellicola ci restituisce è un mondo senza anima, uno spazio governato da un clima di impotenza, prevaricazione e abietto servilismo, uno scenario desolato, privo di ogni speranza di riscatto, dove il brancolare affannoso di Otilia e Gabita, la loro spasmodica ricerca di una via di scampo, assumono assai presto la forma di una caduta rovinosa, di un incubo angoscioso e senza fine.

Se però Gabita, la ragazza incinta, sembra vivere il suo dramma con la masochistica Una scena del film 4 mesi 3 settimane 2 giornirassegnazione della vittima acquiescente, l’itinerario di Otilia si configura come una sorda lotta contro la tentazione dell’inerzia e della disperazione. Otilia rifiuta fino alla fine di arrendersi. Cerca in tutti i modi di affrontare la situazione in cui lei e la sua amica si sono cacciate, una situazione che si va facendo sempre più penosa e affliggente. Si muove freneticamente da un capo all’altro della città alla ricerca continua di qualcuno o qualcosa (una camera d’albergo, un pacchetto di sigarette, una certa somma di denaro…), ritrovandosi a ogni nuova tappa del proprio calvario sempre più smarrita e impotente e sola (anche il suo ragazzo si mostrerà incapace di prestarle aiuto).

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E tuttavia il suo agire esprime una forma di cupa resistenza, il desiderio di non lasciarsi risucchiare entro la voragine della desolazione imperante, il rifiuto di essere assimilata alla miseria morale che domina sulla realtà che la circonda. Anche quando Otilia cede al ricatto del signor Bebe, Una scena del film 4 mesi 3 settimane 2 giorniquella sua decisione, benché dettata dal sentimento di amicizia che la lega a Gabita (ma davvero troppo stupida e irresponsabile e abulica si è rivelata quest’ultima per meritare un simile sacrificio), dovrà essere letta soprattutto come un gesto di sfida, un atto di affermazione di sé. Discesa sino in fondo la china dell’umiliazione, conosciuto il culmine dell’orrore, nel cedere alle ignobili pretese del signor Bebe, Otilia riscopre paradossalmente la propria libertà di scelta e, insieme, la propria irriducibile estraneità al mondo in cui è condannata a patire. È proprio a partire da questa consapevolezza che la ragazza potrà forse avviare un nuovo percorso di risalita, e di salvezza.

Lo stile di scrittura di Mungiu, nella sua scabra ma eloquente severità, gioca con forza su un crescendo di tensione che restituisce appieno il clima di malessere del racconto. Il regista rumeno conduce lo spettatore lungo una serie di false piste (il coltello che Otilia sottrae dalla borsa del signor Bebe, ma che poi non utilizzerà…), tra lapsus e atti mancati (la mancata conferma della prenotazione alberghiera, il documento d’identità che la ragazza dimentica in camera…). Alla classica unità di tempo (correlativo del tempo pietrificato e incancrenito di una società dominata dal socialismo reale) si oppone, come nel più abituale degli incubi di impotenza, l’inane andirivieni dei personaggi, il loro convulso annaspare alla ricerca di un’impossibile via di fuga.

Nicola Rossello  

Scheda film

Titolo: 4 mesi 3 settimane 2 giorni
Regia: Cristian Mungiu
Cast: Anamaria Marinca – Laura Vasiliu – Vlad Ivanov – Alex Potocean – Luminita Gheorghiu – Adi Carauleanu
Durata: 113 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita in Italia: 24 Agosto 2007
Premio Palma d’Oro – Festival di Cannes 2007

Sinossi
Otilia e Gabita condividono la stessa stanza in un dormitorio per studenti. Frequentano l’università in una piccola cittadina della Romania, negli ultimi anni del comunismo. Otilia affitta una stanza in un albergo economico. Nel pomeriggio, incontreranno un certo signor Bebe. Gabita è incinta, l’aborto è illegale e nessuna delle due si è mai trovata ad affrontare cose simili in passato.

MOSTRE

La Sapienza Università di Roma - Foto di Diego Pirozzolo
Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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