L’11 settembre 1797 i commissari francesi dell’esercito napoleonico inserirono tra le opere da inviare a Parigi come bottino di guerra la tela del Veronese Le nozze di Cana, collocata nel Cenacolo Palladiano dell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Da allora la celebre opera non si è mai mossa dal Museo del Louvre.
A distanza di 210 anni, Le Nozze di Cana tornano finalmente nella loro sede originaria, grazie alla collocazione di un facsimile, perfettamente identico all’originale, nella sala edificata su progetto di Andrea Palladio e portata a compimento tra il 1560 e il 1562.
Il facsimile non solo presenta le stesse dimensioni dell’originale (quasi 7 metri per 10) ma, grazie all’uso delle più sofisticate tecniche di riproduzione, in esso è possibile ritrovare tutti gli elementi dell’originale, le linee, le sfumature di colore, persino le imperfezioni della tela di supporto e i segni dell’usura del tempo.
La realizzazione dell’opera è stata affidata ad Adam Lowe, artista britannico creatore dell’Atelier Factum-Arte, società all’avanguardia nella ricostruzione e riproduzione di opere d’arte.
Con la ricollocazione dell’opera d’arte nel suo contesto originario, giungono simbolicamente a compimento le operazioni di restauro globale del complesso monumentale di San Giorgio Maggiore avviate da Vittorio Cini oltre cinquant’anni fa.
L’evento è accompagnato dalla mostra Il Miracolo di Cana. L’originalità della ri-produzione, organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini e dall’Atelier Factum Arte di Madrid, che resterà aperta al pubblico dal 15 al 30 settembre e dal 12 ottobre al 16 dicembre 2007.
La mostra comprende, oltre al facsimile stesso, copie antiche, prove documentali, descrizioni del dipinto, informazioni dettagliate e strumenti utilizzati per la produzione del facsimile.
La realizzazione del facsimile è stata possibile grazie al contributo di Enel, Casinò di Venezia, Consorzio Venezia Nuova, Fondazione Banco di Sicilia e San Pellegrino.