A Faenza dall’11 novembre 2007 al 3 febbraio 2008 è possibile visitare la mostra Ambrogio Pozzi. Storie di forme. L’esposizione, curata da Franco Bertoni e dedicata ad Ambrogio Pozzi, comprende 120 opere tra ceramiche e porcellane d’uso, pezzi unici, vetri, legni colorati, grafiche e quadri ed è allestita nel Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.
Ambrogio Pozzi è stato invitato a Faenza nel quadro di un programma che prevede, con cadenza annuale, altre significative presenze.
Si tratta di una delle figure di maggiore rilievo nel campo del design italiano del secondo dopoguerra.
Nato nel 1931, dopo avere svolto parte della sua formazione anche a Faenza, Ambrogio Pozzi ha condotto progettualmente e artisticamente la manifattura paterna di Gallarate (Ceramica Franco Pozzi) a partire dai primi anni Cinquanta. Con il suo contributo la Ceramica Franco Pozzi si avvia verso una produzione d’uso seriale avvertita e perfettamente adeguata alle maggiori manifatture europee del periodo.
La consacrazione di Pozzi come designer originale e innovativo è avvenuta sul piano nazionale e internazionale. Esemplari, in una carriera che ha ricevuto le più alte onorificenze e i più prestigiosi riconoscimenti del settore, rimangono i funzionali servizi degli anni Sessanta e Settanta, il servizio di bordo per Alitalia e il servizio Duo in porcellana per Rosenthal.
Con questa esposizione del MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche) s’intende offrire al pubblico la visione delle ricerche più recenti di Pozzi, ricerche che denotano sempre maggiori legami con interessi più propriamente artistici.
Oltre a una campionatura delle sue più importanti affermazioni nel campo del design, vengono, infatti, presentati in mostra lavori degli ultimi anni quali quadri, vetri e ceramiche dal carattere fortemente riflessivo nei confronti della produzione precedente.
Collaborando con aziende quali Ritzenhoff, Ceramiche Rometti, Vilca, Cristalleria Colle o con produzioni personali, Pozzi sta dando nuove dimostrazioni di una inesausta vitalità espressiva e indicazioni magistrali per nuovi dialoghi tra il design e altre forme artistiche.
Accompagna la mostra un interessante catalogo (Giornale di Mostra rivista D’A, Gruppo Editoriale Ediemme s.r.l.).