Rimane aperta al pubblico, dal 20 dicembre 2007 al 24 febbraio 2008, a Venezia, presso la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, la mostra Edgard Chahine (1874 – 1947). Figure parigine del primo Novecento.
Nella Parigi del primo decennio del Novecento, Edgard Chahine era più noto di Bonnard, disegnatore adulato del bel mondo, incisore di abilità prodigiosa, illustratore dei libri di Huysmans e di Barrès, amico e sodale di Anatole France, assiduo frequentatore, fino al 1926, di ogni Biennale. Tramontata la Belle Epoque, anche il suo astro si eclissa e morirà dimenticato nel 1947.
Di lui il gabinetto grafico della Galleria conserva oltre sessanta incisioni – acquisti a diverse edizioni della Biennale o doni dell’artista – che documentano efficacemente la sua produzione degli anni d’oro, dal 1900 al 1920, di cui questa mostra presenta una selezione centrata su alcuni temi e soggetti parigini.
Si inaugura così anche a Ca’ Pesaro la felice scelta, sperimentata con successo a Ca’ Rezzonico, di riscoprire e proporre a scadenza periodica i tesori dei fondi preziosi e vastissimi dei Musei Civici veneziani.
Le trentaquattro opere in mostra, centrate su soggetti parigini, ben illustrano alcune caratteristiche peculiari del linguaggio di Chahine. Nelle prime prove è geniale evocatore di periferie, emarginazione, venditori ambulanti, circhi di strada; così ottiene i primi riconoscimenti che lo introducono nel bel mondo parigino di cui presto diventerà il disegnatore formidabile e conteso. Nel mutare dei soggetti, permangono intatti l’acutissimo spirito d’osservazione, la sbalorditiva sapienza di segno, la capacità d’introspezione psicologica: denominatore comune è dunque l’occhio dell’artista, in cui qualunque scena può convergere, esser trattata ed empaticamente restituita, attraverso quel suo segno duttile, che si adatta all’espressione e domina tutte le tecniche dell’incisione – dall’acquaforte alla puntasecca, dall’acquatinta alla ceramolle – alternate o insieme, per ottenere neri vellutati o tratteggi sottili, gamme dei grigi o contrasti di chiaroscuro.
Ecco allora la vaporosa leggerezza della danzatrice di can can o le giovani donne all’ultima moda, in abiti eleganti o in primi piani, o al caffè o all’opera, ecco certi scorci di vie parigine, ecco i ritratti degli amici, il pittore (Alfred Stevens), l’attore (W. Lérand) lo scrittore e sodale nell’impegno civile (Anatole France).
Alle grafiche di Chahine sono accostate in mostra, per assonanza di temi e soggetti, due coeve sculture rispettivamente del russo Paul Troubetzkoy (Intra 1866 – Suna 1938) e dell’inglese George James Frampton (Londra 1860 – 1928).