Tra la fine di aprile e la metà di maggio i Comuni di Solarolo, Castel Bolognese e Faenza, appartenenti al comprensorio turistico delle “Terre di Faenza”, offrono, a quanti sono alla ricerca di itinerari originali e affascinanti, l’opportunità di ammirare un entroterra ravennate particolarmente ricco di cultura e tradizioni.
In Romagna le feste e le sagre di origine religiosa – diventate negli anni veri eventi d’intrattenimento popolare, rimanendo fedeli alle proprie vocazioni originarie – hanno sempre ricoperto un ruolo importante di aggregazione. Tant’è che alcune di queste feste possono vantare moltissime edizioni, addirittura centenarie. E’ questo il caso della Festa dell’Ascensione di Solarolo e della Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese.
La Festa dell’Ascensione di Solarolo in questo 2008 è in programma dal 30 aprile al 4 maggio. La festa nasce nel 1730, in occasione del trasferimento della targa ceramica devozionale della Beata Vergine della Salute dalla originaria celletta alla Collegiata del Paese. Forse volutamente questo trasloco fu fatto coincidere con la pratica delle Rogazioni minori, cioè i tre giorni precedenti l’Ascensione, e da allora la data non subì mai variazioni, a parte il prolungamento dei festeggiamenti. La festa si trasformò ben presto in sagra paesana, anche se risale al 1780 la prima testimonianza in merito.
In queste ultime edizioni la festa è stata caratterizzata dal “gemellaggio” enogastronomico fra Solarolo, Kirchheim am Ries (Germania) e Rhemes Notre Dame (Valle d’Aosta) e così anche quest’anno sarà possibile degustare i migliori prodotti culinari romagnoli, valdostani e dell’area di Stoccarda.
Completano la festa appuntamenti musicali, spettacoli, animazioni per le vie del paese.
La Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese è giunta alla sua 376^ edizione ed è una delle sagre più antiche d’Italia. Si svolgerà dall’8 al 12 maggio 2008. Affonda le proprie radici nella miracolosa preservazione della città dalla peste che infuriava in Romagna nel 1631. Il popolo Castellano ritenne che tale protezione fosse una speciale grazia della Madonna della Concezione e decise di ringraziarla in perpetuo.
Il programma di quest’anno prevede una serie di appuntamenti: la sfilata dei carri raffiguranti antichi mestieri, spettacoli musicali e folcloristici, mercatino dell’antiquariato e mostre, spettacoli di danza ed esibizioni di ginnastica ritmica.
Considerata la capitale mondiale della ceramica artistica, Faenza racchiude molti simboli della sua posizione. A partire dal MIC, il Museo Internazionale delle Ceramiche. Fondato nel 1908 da Gaetano Ballardini, e quindi in questo 2008 celebra proprio il suo centenario con importanti eventi e manifestazioni, è nel suo genere la più grande raccolta al mondo. Nelle sue sale è documentata la storia e la cultura della ceramica nei cinque continenti attraverso i secoli, dall’antichità classica fino ai giorni nostri. Accanto alla grande produzione italiana ed europea dal Basso Medioevo al Rinascimento, dal Seicento all’Ottocento, importanti sezioni sono dedicate al Medio e all’Estremo Oriente, all’America precolombiana, all’Africa, all’Asia. La ceramica del Novecento, italiana e internazionale, è rappresentata anche da artisti universalmente riconosciuti tra i quali Picasso, Matisse, Chagall, Leoncillo, Fontana, Martini.
Il MIC comprende inoltre una grande biblioteca specializzata, una sezione dedicata al restauro e una alla didattica.
Idealmente complementare al MIC, il Museo Carlo Zauli, magica trasformazione dell’antica bottega del maestro e scultore contemporaneo, mantiene intatta, dopo la sua morte, la dimensione intimistica del laboratorio artigianale trasformato in spazio espositivo permanente.
Stessa atmosfera che si respira nelle oltre 50 botteghe ceramiche sparse entro il perimetro cittadino di Faenza, dove artigiani ed artisti producono ceramica di qualità, in forme e decori che spaziano dalle riproduzioni storiche alla sperimentazione artistica.
Faenza possiede un intatto sapore antico, sospesa tra un’eleganza quattrocentesca ed un diffuso neoclassicismo. Gli spazi urbani stessi sono dei capolavori: le imponenti Piazze del Popolo e della Libertà, in cui si avverte la divisione rinascimentale tra potere comunale e potere religioso, il Duomo di fine Quattrocento, la Fontana monumentale del primo Seicento, e lo splendido Palazzo Milzetti, un esempio molto significativo di integrazione neoclassica tra architettura, decorazione e arredo, ora Museo Nazionale dell’Arte Neoclassica in Romagna. Al piano terreno si visitano gli ambienti in cui viveva il conte Francesco Milzetti e la biblioteca, di semplice e funzionale eleganza. Si accede poi al famoso antibagno ovale, uno dei capolavori del noto artista Felice Giani che si ispira alle decorazioni ercolanesi. La sala da pranzo, infine, ha due pareti lunghe movimentate da absidi appena accennate e decorate con motivi quali la foglia di vite e la ghianda. Si accede al piano nobile per il semplice e solenne scalone, che immette con effetto di calcolata sorpresa nella vasta Sala Ottagonale detta Tempio di Apollo. Si visita quindi la Sala delle Feste o Galleria di Achille, ambiente a volta ribassata dove una decorazione continua, di meravigliosa leggerezza e luminosità, riveste ogni superficie. Sulla sinistra della Galleria di Achille si trova una sala di compagnia, con camino. Di seguito è la camera da letto degli sposi, dedicata alla storia del ritorno a casa di Ulisse e della fedeltà di Penelope: anche questa sala conserva sete ottocentesche alle pareti, con un suggestivo motivo notturno.