L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini promuove, in collaborazione con il Dipartimento di “Art, Dance and Drama” della Makerere University di Kampala (Uganda), una Master Class su musica e danza dell’Uganda, in particolare sulle tradizioni musicali delle etnie dei Baganda e dei Basoga, a cura di Sylvia Nannyonga Tamusuza.
La Master Class si svolgerà a Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, il 30 e 31 maggio 2008. Seguirà, il primo giugno, uno spettacolo dell’Ensemble “Ugandan Beat of Africa”.
La didattica e la prassi esecutiva di musiche dell’Africa si è sviluppata negli ultimi decenni in Italia grazie soprattutto a musicisti provenienti dai paesi occidentali del continente. Molto meno nota è la densa e articolata produzione musicale delle zone orientali.
Una delle più ricche tradizioni musicali in Uganda è quella dello xilofono su tronchi di banano, strumento diffuso in tutta la regione interlacustre. Gli xilofoni utilizzati in questa tradizione musicale sono di due tipologie: il grande xilofono akadinda, suonato da cinque musicisti, centrale per l’esecuzione dei repertori di corte nell’antico regno del Buganda, e lo xilofono amadinda, percosso da tre suonatori. Entrambi gli strumenti vengono suonati da musicisti esperti nella particolare tecnica di formule musicali a incastro. Analogo all’amadinda è l’embaire dei Basoga, confinanti con i Baganda, che coltivano una notevole varietà di strumenti e repertori musicali. Gli xilofoni sono accompagnati da particolari set di tamburi.
Nel corso del concerto e del seminario sono anche presentati alcuni strumenti solistici come lo ndongo (lira), il mulere (flauto), lo ndingiti (fidula monocorde).
La danza (musica da vedere) è parte integrante della cultura musicale ganda e soga come di altre culture musicali dell’Uganda. Durante il concerto verrà presentata una selezione di danze tra cui il bakisimba, la più importante danza dei Baganda, basata su un particolarissimo movimento del bacino. Gli ngoma (tamburi bipelle con stringhe a fungere da tiranti) di diverse dimensioni insieme a un lungo tamburo monopelle (engalabi) formano l’orchestra usata per accompagnare le danze.