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Tropa de elite

Locandina del film, Tropa de elite

Tropa de elite è la storia di un passaggio di consegne e di poteri, quello che consentirà al capitano Nascimento (sua è la voce over che ci guiderà lungo l’intero racconto) di abbandonare le armi ed essere sostituito come caporeparto del Bope dal giovane Matias. Al tempo stesso, il film esibisce le caratteristiche tipiche del romanzo di formazione, venendo a descrivere un laborioso percorso individuale attraverso cui si compie il passaggio da una stagione improduttiva dell’esistenza – quella di chi ancora si illude di poter far coesistere l’attività di poliziotto con gli studi di giurisprudenza (con la fiducia ingenua in una giustizia estranea alle tensioni sociali che lacerano il Paese) – alla stagione del definitivo disincanto e della piena maturità di uomo e di soldato.

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Immagine tratta dal film, Tropa de eliteQuello di Matias è dunque un itinerario alla scoperta di sé e del mondo: del proprio io adulto e dell’abominio della guerra; un percorso che comporta inevitabilmente il rifiuto delle lusinghe del femminile (come in certi film di Howard Hawks, il cameratismo spartano e virile impone all’eroe di allontanare da sé la donna, percepita come un elemento di disordine). Si può parlare di una machiavelliana educazione alla (necessità della) violenza: Matias, dopo aver preso coscienza della “verità effettuale” della situazione in cui si trova ad agire (il potere dei narcotrafficanti annidati nelle favelas, la diffusa corruzione della polizia regolare e, per contro, la determinazione con cui i reparti speciali conducono la lotta contro il crimine), sceglie di unirsi alle milizie del Bope, di adottarne la strategia militare e gli strumenti repressivi – quegli stessi strumenti repressivi che potranno anche ripugnare alla sensibilità delicata delle anime belle, ma che di fatto sono i soli idonei ad affrontare le quotidiane azioni di guerra nell’inferno delle favelas.

Non sorprende affatto che Tropa de elite, nonostante l’Orso d’oro al festival di Berlino, abbia suscitato le reazioni stizzite di certa critica militante e ideologicamente di parte. Il film non è tenero con l’intellighenzia radical-chic: tra le letture dei rampolli della buona società brasiliana – una sciagurata genia di irresponsabili dediti a una sorta di solidarietà pelosa verso i diseredati, ma di fatto collusi con gli spacciatori di droga – v’è anche Sorvegliare e punire di Michel Foucault, uno dei testi prediletti dei nipotini di Pol Pot.

Immagine tratta dal film Tropa de elitePiù sconcertante l’accusa di opacità espressiva che pure è stata mossa al film. Un film che, al di là del sapiente lavoro di sceneggiatura, può vantare la bella sicurezza con cui José Padilha – qui al suo primo lungometraggio di finzione – ha saputo padroneggiare le retoriche narrative e formali del cinema d’azione, ricorrendo a una messa in scena ruvida, ma aggressiva e di robusto respiro spettacolare, e a un montaggio serrato, incalzante, capace di orchestrare abilmente il climax di tensione.

A tratti tornano alla memoria brani de La battaglia di Algeri e di Full Metal Jacket, pellicole verso cui Tropa de elite esibisce, in alcune sequenze, un’innegabile vicinanza; riferimenti precisi che sembrano aver agito in profondità in Padilha, il quale li recupera e li riadatta alla bisogna, rovesciandoli di segno; rimandi che non turbano l’aspetto formale dell’opera, l’acutezza del suo sguardo, la sua vigorosa e aspra fisicità.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Tropa de elite
Regia: José Padilha
Cast: Wagner Moura, Caio Junqueira, Milhem Cortaz, Fernanda Machado, Maria Ribeiro, Fábio Lago, Fernanda de Freitas, Paulo Vilela, Marcelo Valle, Marcello Escorel, André Mauro, Paulo Hamilton, Thogun
Durata: 115 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Mikado
Data di uscita: 30 Maggio 2008

Sinossi

Rio de Janeiro, 1997.
Nascimento (Wagner Moura), capitano della Squadra d’Elite di Rio, viene scelto per comandare uno dei gruppi che hanno la missione di “pacificare” il Morro do Turano per una ragione a suo avviso insensata, la visita di Giovanni Paolo II.
Ma deve eseguire gli ordini, mentre cerca un sostituto perché sua moglie, Rosane (Maria Ribeiro), agli ultimi giorni di gravidanza, gli chiede continuamente di abbandonare la prima linea del Battaglione.
Sotto costante pressione, il capitano inizia a sentire gli effetti dello stress. In questo clima è chiamato per un’altra emergenza in un morro. Durante una sparatoria in una festa funk, Nascimento e la sua squadra devono salvare due aspiranti ufficiali della PM: Neto (Caio Junqueira) e Matias (André Ramiro). Ansiosi di entrare in azione e impressionati dall’efficienza dei loro salvatori, si candidano entrambi al corso di formazione della Squadra d’Elite.
La fama di integrità e dinamicità dei due giovani è già arrivata al Battaglione, che li ammette al corso comandato da Nascimento. Il primo si distingue per il coraggio. Il secondo per l’intelligenza. Se potesse unire in un solo individuo queste due qualità, il capitano Nascimento avrebbe trovato il suo successore.

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Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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