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Stella, il film di Sylvie Verheyde

Nutrito di schegge e lacerti di memoria soggettiva (i ricordi personali dell’infanzia dell’autrice), il film di Sylvie Verheyde sceglie di adottare il punto di vista di una preadolescente, lo sguardo stupefatto e incantato di una ragazzina di undici anni: sguardo bambino, ma non bambinesco, che lo spettatore è chiamato a fare proprio, accettando di aderire alla vita interiore della piccola protagonista e di condividere il suo modo di osservare e giudicare il mondo che le sta attorno.

Se la collocazione temporale della pellicola – gli anni Settanta – è restituita attraverso una sfilata di canzoni d’epoca (brani di musica melodica da Love Me Baby di Sheila a Couleur menthe à l’eau di Eddy Mitchell, a Ti amo di Umberto Tozzi), la voce fuori campo di Stella struttura il racconto per frammenti, parentesi, digressioni, agendo nel contempo come una sorta di filtro contro le lusinghe del narcisismo autobiografico, i rischi del sentimentalismo di maniera, le smancerie, i patetismi, i ricatti emotivi di cui troppo spesso sono zeppi i film (e i romanzi) sull’infanzia.

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La Verheyde potrà assumere allora un opportuno distacco dalla materia trattata e conservare un salutare equilibrio tra memoria e invenzione, adesione e rattenuto pudore.

L’eroina del film è un personaggio dinamico il cui percorso avventuroso – un itinerario che si qualifica come difficile ricerca di identità – si consuma tra due spazi separati e conflittuali: da un lato, il miserabile caffè albergo gestito dai genitori: un luogo accogliente, caloroso e rumoroso: uno spazio ludico e tribale, grande corpo materno, che si rivelerà assai presto un microcosmo insidioso, malato e disperato, attraversato da tensioni irrisolte e oscure pulsioni distruttive; dall’altro, la scuola dei ricchi: percepita dapprima come un universo straniero, distante e ostile, da cui doversi difendere chiudendosi nell’isolamento, diventerà in seguito un luogo di scoperta e di conoscenza (del diverso da sé, delle proprie qualità ed emozioni, e della capacità di esprimerle): sarà qui che a Stella si rivelerà un mondo nuovo di cui essa ignorava l’esistenza; sarà qui che, attraverso il piacere della lettura, l’eroina della pellicola potrà acquisire quegli elementi del linguaggio che le consentiranno di esprimere i propri sentimenti e desideri: la sua nuova identità di adolescente.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Stella
Regia: Sylvie Verheyde
Cast: Léora Barbara, Karole Rocher, Benjamin Biolay, Melissa Rodrigues, Laëtitia Guerard, Guillaume Depardieu, Johan Libereau, Jeannick Gravelines, Thierry Neuvic, Valérie Stroh, Anne Benoit, Christopher Bourseiller
Durata: 103 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Sacher Distribuzione
Data di uscita: 5 dicembre 2008

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