Alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano dal 13 maggio al 26 giugno 2009 saranno in mostra i disegni inediti di Lucio Fontana provenienti dalle collezioni del CSAC (Centro Studi Archivio della Comunicazione ) dell’Università di Parma.
Curata da Gloria Bianchino, direttrice del CSAC, l’esposizione, dal titolo Lucio Fontana. Le scritture del disegno, propone una selezione di 127 delle 313 opere su carta del maestro italo-argentino donate dalla moglie Teresita alle raccolte universitarie della città ducale.
I disegni, ad eccezione di alcuni realizzati negli anni Trenta, coprono un arco temporale che va dall’immediato dopoguerra agli anni Sessanta e sono una testimonianza preziosa e irripetibile di una ricerca di grande rilievo in un ambito, quello del disegno, finora poco studiato.
Le opere esplorano ambiti di ricerca tra loro differenti; si va dalla progettazione di allestimenti (come quello della Biennale del 1966 in collaborazione con Carlo Scarpa), a quella di inserimenti architettonici come i soffitti di gesso o le porte del Duomo di Milano, ai disegni di nudi e dei teatrini e a quelli per ceramiche e per sculture.
Fontana disegna sperimentando e proponendo una serie di percorsi che non sempre verranno da lui seguiti. Dunque, se in genere è possibile collocare cronologicamente questi disegni, non lo è altrettanto stabilire un nesso preciso con un lavoro specifico fra quelli di fatto esistenti, siano essi sculture, dipinti o altro. Questo testimonia come tra le due fasi – il progetto e la realizzazione – ne esistesse una ulteriore di meditazione e di trasformazione che non portava necessariamente alla creazione dell’opera stessa.
Per Fontana il disegno ha sempre rappresentato un valore in sé e risponde a una sua esigenza di segnare le proprie idee sui fogli, quasi sempre dello stesso formato, quasi sempre in carta bianca, sui quali interveniva a matita o a penna.
Fontana aveva una straordinaria capacità ideativa e il suo segno sottile e continuo è una delle caratteristiche più evidenti di una ricerca complessa. A volte, sul medesimo foglio si concentrano numerose soluzioni per uno stesso problema. Tra gli aspetti che più colpiscono nella ricerca di Fontana attraverso i disegni vi è la loro costante differenza dalle opere poi realizzate, oltre alla sua continua capacità di cambiare registro espressivo.
Accompagna la mostra un volume (edizioni Fondazione Arnaldo Pomodoro/ CSAC) con tutte le 313 opere della collezione CSAC.
L’esposizione dà anche inizio ad una interessante collaborazione tra la Fondazione Arnaldo Pomodoro e il CSAC dell’Università degli Studi di Parma creato dallo storico Arturo Carlo Quintavalle.
In contemporanea, gli spazi della Fondazione ospiteranno la mostra di Magdalena Abakanowicz (1930), Space to Experience, che presenta un gruppo selezionato di opere di grandi dimensioni, in grado di raccontare 50 anni di lavoro di una tra le voci più autorevoli della scultura contemporanea internazionale.