Un ritratto ironico e spietato della società italiana. I nuovi vizi, i nuovi tic, le nuove manie degli italiani in una sorta di cronaca della “vita parallela” del Paese: non quella ufficiale e del Palazzo, ma quella di tutti i giorni della gente comune.
In questo viaggio nel “come siamo” Michele Brambilla ha trovato un’Italia stravolta rispetto agli anni della sua giovinezza. Allora la famiglia era il fulcro di tutto: si preferiva essere separati in casa piuttosto che romperla; oggi, se non è “allargata” non merita neppure una fiction tv. I figli avevano sempre torto; oggi se vengono bocciati si ricorre al Tar. Il Natale era sacro anche per i non credenti; oggi pure i credenti evitano di festeggiarlo per non offendere i musulmani. I vecchi erano i saggi del focolare; ora a cinquant’anni si va in prepensionamento. Insomma, tutto è cambiato: perfino il calcio, le vacanze, il rapporto con la propria salute e con la morte. Ma i vecchi conformismi e le vecchie ipocrisie sono stati rimpiazzati con altri conformismi e con altre ipocrisie, spesso peggiori di quelle d’antan. Al punto da farci dire, con una battuta di Flaiano: “Coraggio, il meglio è passato”.
Michele Brambilla, giornalista, ha lavorato per diciotto anni al “Corriere della Sera”, è stato direttore del quotidiano “La Provincia” di Como e vicedirettore di “Libero”. Attualmente è vicedirettore del “Giornale”. Tra i suoi libri ricordiamo L’Eskimo in redazione (nuova edizione Mondadori 1998), Dieci anni di illusioni (1994), Interrogatorio alle destre (1995), Gente che cerca (2002), Gesù spiegato a mio figlio (2002), Sempre meglio che lavorare (2008) e, con Vittorio Messori, Qualche ragione per credere (1997).
Scheda libro
Autore: Michele Brambilla
Titolo: Coraggio, il meglio è passato
Editore: Mondadori
Collana: Frecce
Prezzo: € 18,00
Pagine: 192
Anno: 2009