In un caldo giorno di luglio, Sally, la figlia quindicenne di Michael Greenberg, ha un attacco di follia e si mette a proclamare le sue verità visionarie in mezzo alla strada nel Greenwich Village, dopo aver passato le settimane precedenti ad ascoltare le Variazioni Goldberg suonate da Glenn Gould e a leggere sonetti di Shakespeare ricoprendo il testo di
annotazioni.
Comincia così un lungo viaggio, in compagnia del padre, tra cliniche psichiatriche, medici, terapie, psicofarmaci. Questo libro è la cronaca di quel viaggio, ed è popolato da un’indimenticabile galleria di personaggi, dalla famiglia allargata dell’autore (tra cui un fratello afflitto dalla stessa malattia) ad altri pazienti tormentati dallo stesso male oscuro: un professore di lettere classiche, un produttore cinematografico, un ebreo ortodosso che i parenti considerano in diretta comunicazione con Dio. È il diario di un uomo disposto a tutto per capire lo stato della figlia, anche ad assumere le stesse medicine. È una riflessione su autori come Joyce, Hemingway o il poeta Robert Lowell, che hanno vissuto sulla propria pelle esperienze simili. È la storia, profondamente umana, di una rinascita. Un libro che, come ha detto Oliver Sacks, “potrà essere una guida per chiunque si avventuri nelle regioni oscure dell’anima”. E ci ricorderà quanto è sottile il confine che separa la normalità dagli abissi della follia e della depressione.
Michael Greenberg è nato e vive a New York. Ha scritto opere di narrativa e di saggistica e libri di viaggio. Ha una rubrica sul “Times Literary Supplement” di Londra.
Scheda libro
Autore: Michael Greenberg
Titolo: Il giorno in cui mia figlia impazzì
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 16,50
Pagine: 250
In libreria: marzo 2009