Su Jean-François Richet grava ancora il ricordo molesto di Ma 6-T va crack-er, sciagurata e pasticciata celebrazione della violenza della banlieue, un film che, presentato nel 1997 al festival di Cannes, destò lo sconcerto generale. Sicché il fatto che il produttore Thomas Langmann avesse scelto proprio Richet per illustrare le opere e i giorni di Jacques Mesrine, un personaggio realmente esistito, un gangster che negli anni Sessanta e Settanta disseminò una scia di sangue lungo le strade della Francia e del Québec, non lasciava presagire nulla di buono.
E invece, almeno in questa prima anta del dittico (la seconda, L’ora della fuga, uscirà in Italia il 17 aprile), Richet dimostra di avere acquisito un sicuro e solido mestiere.
L’istinto di morte prende un vigore, un’evidenza, un respiro che sfuggono al rischio dell’agiografia irresponsabile. La pellicola possiede la spettacolarità densa e le cadenze narrative del cinema popolare, costruito com’è su una serie di sequenze aggressive e di brutali ellissi che privilegiano la tensione alla logica del racconto.
Al tempo stesso è possibile cogliere nel film un linguaggio sostanziato di riferimenti colti, che recupera, da un lato, gli schemi narrativi e iconografici del neopolar modernista degli ultimi decenni (vedi la saporosa rievocazione della Parigi anni Sessanta, il milieu criminale popolato di truand, prostitute, laidi papponi nordafricani, disincantati rais transfughi dalla guerra d’Algeria), e, dall’altro, si richiama ai moduli formali della migliore tradizione di genere hollywoodiana (si consideri tutta la parte ambientata in Canada: qui i modelli di riferimento sono molteplici: da Michael Mann a Frankenheimer, a De Palma, passando per i film carcerari di Siegel e Rosenberg).
Un immenso Vincent Cassel interpreta Mesrine giocando sul doppio registro della fascinazione e della repulsione, sull’ambiguità e sulla dismisura. Il suo personaggio è il tipico eroe di banlieue, il fuorilegge senza causa, incapace di adeguarsi alle regole della società benpensante. Allo stesso tempo (ma questo emergerà soprattutto ne L’ora della fuga), è un criminale afflitto da oscure pulsioni distruttive e deliri di onnipotenza, prigioniero dell’immagine mitica che i media hanno cucito su di lui: la leggenda del nemico pubblico numero uno, a cui Mesrine resterà fedele sino alla fine tentando di mascherare il proprio vuoto esistenziale.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Nemico pubblico n. 1. L’istinto di morte
Regia: Jean-François Richet
Cast: Vincent Cassel, Cécile de France, Gérard Depardieu, Gilles Lellouche, Roy Dupuis, Elena Anaya, Florence Thomassin, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer
Durata: 113 minuti
Genere: Azione
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 13 marzo 2009