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Alla Scala di Milano “33 noms” di Ivan Fedele e “Petruška” di Igor Stravinskij

David RobertsonIl 26, 27 e 28 aprile 2009 David Robertson nella Sala del Piermarini dirigerà la Filarmonica della Scala di Milano nell’esecuzione del nuovo lavoro di Ivan Fedele, 33 noms ( su testo di Marguerite Yourcenar), e della versione originale di Petruška di Igor Stravinskij.

Commissionato dallo stesso Teatro alla Scala, il pezzo del compositore italiano, che sarà eseguito in prima assoluta, è per due voci femminili e orchestra e vedrà impegnati i due soprani Julia Henning, Valentina Coladonato.

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Ivan Fedele così ne rivela la genesi: “Mi trovavo a fare la fila a una cassa della libreria dove mi reco abitualmente. Nell’attesa, la mia attenzione fu attirata da una piletta di libriccini dalla copertina giallo paglierino posta sul bancone. Recavano un titolo suggestivo: I trentatrè nomi di Dio. L’autrice era Marguerite Yourcenar. Incuriosito ne presi una copia e cominciai a sfogliarla. Brevi poemi, talvolta singoli nomi si succedevano come perle di un collier semplice ed elegante. Quei versi arrivavano nel profondo dell’anima e risuonavano come qualcosa da sempre conosciuto, come una preghiera, un testo sacro o un’antica profezia cui si dia finalmente ascolto. La cosa che mi colpì in modo particolare – continua il compositore – fu quando mi resi conto che, nel rileggere alcuni di quei versi, la poesia si era, in me, già trasformata in un canto interiore. Mentre ne ripercorrevo i passaggi salienti, mi scoprii intento a ricercare i profili melodici o le modalità di emissione che potessero meglio identificarsi col suono e col senso del testo, che potessero meglio rappresentarlo. La naturalezza e spontaneità con cui tutto ciò avvenne mi convinse che, un giorno, avrei messo in musica quei versi con cui, in pochi minuti, mi ero identificato totalmente. Quando, dopo pochi mesi, Stéphane Lissner mi chiese di scrivere una composizione per l’Orchestra della Scala non esitai a proporgli i 33 nomi“.

Il pezzo sinfonico-vocale di Fedele ripropone integralmente il testo della Yourcenar nella lingua originaria, integrandolo con passaggi della traduzione italiana che spiccano per la “risonanza” con l’originale.

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