Al Museo Internazionale della Ceramica in Faenza (RA) è in corso la mostra Gestimaterici di Gianfranco Morini, che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 maggio 2009.
Gesto e materia sono i protagonisti delle sue creazioni. Un’arte che nasce dal gioco, dal caso e dal piacere per la sperimentazione.
Per la realizzazione dei suoi lavori l’artista predilige impasti da grès chamottati, colorati e cotti ad alta temperatura, spesso innestati da elementi in ferro di recupero smaltati con vetroceramica. Si tratta di ingranaggi meccanici bloccati dall’argilla che spesso viene lasciata al naturale oppure è colorata.
Queste forme si alternano alle sculture abaco dove elementi coloratissimi realizzati alla trafila tagliati oppure arrotolati vengono combinati in serie come se fossero le palline di un conteggio immaginario.
La sua è una ricerca che si rifà all’Informale gestuale. Negli anni Settanta è stato allievo di Augusto Betti. Da lui ha ereditato la passione per il modulare, da Carlo Zauli il piacere per il gesto, mentre da Alfonso Leoni, amante della Pop Art, l’intuizione di buttare negli impasti oggetti presi dalla realtà.
La sintesi finale è una serie di lavori che affondano le loro radici nella pesantezza della materia e nell’incontro tra conoscenza tecnicnicistica della ceramica e la libertà del gioco.
Il catalogo e la mostra sono a cura di Franco Bertoni.