Andrzej Wajda si è venuto a costruire negli anni una fama di regista dissidente. In realtà egli è stato autore di pellicole dove il dissenso di facciata si traduceva, a livello espressivo, in una sorta di accademismo formale.
Anche questo Katyn si rivela un’occasione mancata.
Nel ricostruire un atroce episodio di pulizia di classe avvenuto nell’ultimo conflitto mondiale (l’eccidio, nelle foreste di Katyn, di ventidue mila prigionieri polacchi consumato nella primavera del 1940 dagli scherani di Stalin), Wajda si muove incerto tra i modi dell’affresco sontuoso e pompier, l’urgenza di descrivere un orrore “scandaloso” e indicibile (le sequenze finali, le uniche veramente “necessarie” nella loro allucinata terribilità) e la riflessione dolorosa sui sensi di colpa di chi, nella Polonia del dopoguerra, scelse di scendere a patti con la propria coscienza e di piegarsi alle menzogne degli assassini del padre o del fratello. Una riflessione che, pur condotta attingendo a prestiti culturali alti (l’Antigone di Sofocle, esplicitamente citata: anche in Katyn c’è chi rimane fedele alla memoria dei familiari trucidati, e paga questa scelta con la vita, e chi, prostraendosi al diritto del più forte, quella memoria vilmente rinnega), non appare tuttavia assecondata da una drammaturgia incisiva e convincente.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Katyn
Regia: Andrzej Wajda
Cast: Andrzej Chyra, Maja Ostaszewska, Artur Zmijewski, Danuta Stenka, Jan Englert, Pawel Malaszynski, Magdalena Cielecka, Agnieszka Glinska, Wladyslaw Kowalski, Antoni Pawlicki, Agnieszka Kawiorska, Sergei Garmash, Krzysztof Kolberger, Wiktoria Gasiewska, Agnieszka Glinska, Joachim Paul Assböck, Stanislawa Celinska, Alicja Dabrowska, Krzysztof Globisz
Durata: 117 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Movimento Film
Data di uscita in Italia: 13 febbraio 2009