La mattina di domenica 13 agosto 1961 i berlinesi si svegliarono in una città divisa in due da un lungo filo spinato e quella che era una capitale europea di quattro milioni di abitanti fu da allora – e per quasi trent’anni – spaccata in due. In pochi giorni, la provvisoria recinzione si trasformò in una complessa struttura di difesa e isolamento, fatta di mattoni e cemento, torrette di controllo e barriere elettrificate, ma anche di propaganda, servizi segreti e politica internazionale.
La decisione del Patto di Varsavia di isolare i settori Nato della ex capitale tedesca fu inaspettata nel suo rapidissimo svolgersi, ma era il culmine di una lunga serie di eventi che stavano rapidamente portando il mondo sull’orlo di un terzo, forse definitivo, conflitto mondiale. Da quella notte, la guerra fredda raggiunse un livello nuovo, e il muro di Berlino divenne il simbolo dello scontro tra le superpotenze, dell’inconciliabilità di due visioni politiche, della divisione del pianeta in sfere di influenza, nonché della natura totalitaria dei regimi che avevano dovuto erigere una barriera fisica, di fatto il muro di una prigione, per impedire ai propri cittadini di fuggire verso la libertà dell’Occidente.
Frederick Taylor ci racconta l’odissea di una città e della sua popolazione in un periodo cruciale del secondo dopoguerra, quando l’umanità si trovò costantemente sull’orlo della distruzione.
Frederick Taylor, giornalista e storico inglese, ma anche autore di romanzi ambientati nella Germania del Terzo Reich, ha curato I diari di Goebbels. 1939-1941. Da Mondadori ha pubblicato Dresda. 13 febbraio 1945: tempesta di fuoco su una città tedesca (2005).
Scheda libro
Autore: Frederick Taylor
Titolo: Il muro di Berlino
Editore: Mondadori
Collana: Le Scie
Prezzo: € 23,00
Pagine: 400
Anno: 2009