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Mostra / A Mantova “Futurismo e Dada. Da Marinetti a Tzara”

Fortunato Depero: Il treno, 1926 olio su tela, cm. 87 x 64. Cà la GhirondaAlla Casa del Mantegna di Mantova dal 13 dicembre al 28 febbraio 2010 è aperta al pubblico la mostra Futurismo e Dada. Da Marinetti a Tzara. Mantova e l’Europa, nel segno dell’Avanguardia.
L’esposizione, curata da Melania Gazzotti e Anna Villari, mette a confronto i due movimenti Futurismo e Dadaismo indagando ed evidenziando analogie e divergenze.

E’ l’8 febbraio del 1909 quando, in anticipo di qualche giorno rispetto alla  pubblicazione ufficiale su “Le Figaro”, appare su “La Gazzetta di Mantova” il primo manifesto del Futurismo, firmato da Filippo Tommaso Marinetti. A partire da quella data, il movimento futurista si afferma prepotentemente sulla ribalta internazionale della cultura e dell’attualità, con le sue proposte di rinnovamento totale nell’ambito della letteratura, della musica, del teatro, della grafica, di ogni campo del pensiero e del vivere. Una poetica diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale, grazie proprio ai manifesti, alle serate sperimentali e provocatorie, e all’intensissima attività editoriale ed espositiva.

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Mantova viene investita in pieno dal ciclone futurista, con serate, conferenze, mostre e con la costituzione nel 1916 di un gruppo futurista, che sarà attivo fino al 1941, del quale fecero parte Gino Cantarelli, Giovanni Cenna, Emiliano Diobelli, Aldo Fiozzi, Otello Rebecchi e Mino Somenzi.
Tra le loro esperienze collettive e individuali, grande peso ebbe il rapporto di scambio e confronto con altri gruppi d’avanguardia europei: primo tra tutti il gruppo Dada, appunto, al quale li accomunò la predilezione per l’uso della parola, della poesia e del segno come principale forma espressiva.

Primo Conti: Baci italiani, 1919 collage su cartone, cm 24,5x18,3. Fondazione Primo Conti, FiesoleL’importante mostra a Casa del Mantegna rievoca questa intensa pagina di storia e d’arte e lo fa riunendo importanti opere di pittura e grafica del primo e secondo Futurismo (da Marinetti fino a Balla, Boccioni, Bragaglia, Cangiullo, Carrà, Conti, Depero e Munari), i cui temi vennero fatti propri dagli artisti mantovani. Oltre a queste, libri, periodici, lettere, fotografie, filmati, le riviste edite da Somenzi, quelle pubblicate da Fiozzi e Cantarelli: “Procellaria” e, come già indicato, l’unica testata dadaista italiana, “Bleu”.

A questi materiali saranno affiancati documenti inediti degli stessi Fiozzi, Cantarelli, Somenzi e Evola e opere dei protagonisti del Dada internazionale quali Marcel Duchamp (con il famoso Apolinère Enameled), Francis Picabia, Man Ray, Kurt Schwitters e di Tristan Tzara, instancabile organizzatore del movimento.

La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Mantova in collaborazione con la Fondazione Banca Agricola Mantovana è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.

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