“Ho cercato di mettermi dalla parte del visitatore, di pensare come io avrei voluto vedere uno scavo archeologico (….), entrare dentro le pietre, cogliere lo spirito, l’atmosfera, sentire le persone, dare vita a quei luoghi”. Sono le parole di Piero Angela, nel giorno della presentazione di un’area archeologica nascosta proprio nelle viscere di Roma, nei sotterranei di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma. Un’area archeologica di 1.800 metri quadrati, rimasta nascosta fino al 2004 e venuta alla luce durante i lavori di ristrutturazione del palazzo seicentesco.
L’area è stata presentata alla stampa il 3 dicembre 2009. Erano presenti il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il giornalista scientifico Piero Angela, il fisico Paco Lanciano ed il professore Eugenio La Rocca. Ad inaugurare il sito è stato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il primo a scendere nei sotterranei per visitare le due domus romane e a cogliere, riprendendo le parole di Piero Angela, lo spirito e la vitalità di quei luoghi.
Il Presidente Napolitano, dopo la passeggiata negli scavi, ha lanciato un messaggio di fiducia ed incoraggiamento: “Non credo – ha affermato il Presidente – si possa dire che ritorneremo alla Roma imperiale, sarebbe eccessivo, però possiamo far crescere un Paese all’altezza delle conquiste della civiltà contemporanea più avanzata. C’è da rafforzare la consapevolezza della straordinaria eredità che ci è stata consegnata dalla storia e che giustamente si cerca di riportare in piena luce”.
Ciò che colpisce ed entusiasma il visitatore è il museo multimediale realizzato da Piero Angela e da Paco Lanciano. Il museo è stato pensato per valorizzare i ritrovamenti: due domus romane e le piccole terme di Traiano. Un complesso archeologico che dimostra l’esistenza nella zona di un vero e proprio quartiere d’élite, probabilmente abitato da importanti personalità dell’antica Roma.
Visitarlo è un’esperienza davvero unica, indimenticabile, quasi come tornare indietro nel tempo e sentirsi, in qualche modo, ospiti di quelle grandi personalità che abitavano le domus ritrovate. Il museo multimediale è unico in Italia e si avvale di effetti luminosi, di ricostruzioni virtuali, di suoni, rumori, scenografie suggestive e di un commento esplicativo diffuso da piccoli altoparlanti a pioggia. Mentre si passeggia sopra i soggiorni delle dimore, ecco le luci che si accendono e ricreano gli interni di mille anni fa; ammirando, poi, ciò che rimane delle piccole terme, si ode il rumore dell’acqua e si avverte la fatica degli schiavi che, in una zona angusta, caricavano di legna la caldaia che riscaldava le vasche per i bagni caldi. Sono solo alcuni esempi delle situazioni in cui si troverà lo spettatore visitando i ritrovamenti. Un nuovo modo intelligente ed affascinante di presentare uno scavo archeologico che certo non lascia indifferenti. Come del resto ha sostenuto anche il Presidente della Repubblica alla fine della sua visita: “Sono felice – ha dichiarato – che oggi il pubblico possa avere accesso anche ai più recenti ritrovamenti archeologici, con una sistemazione splendida e con il corredo di una ricostruzione ideale, che ha un’efficacia didascalica eccezionale”.
Gli scavi rimarranno aperti al pubblico fino al 6 gennaio 2010.
Diego Pirozzolo