Al Museo dell’Ara Pacis di Roma, in occasione del Centenario del Futurismo, dal 4 dicembre 2009 al 31 gennaio 2010 è in mostra l’opera “Genio Futurista” di Giacomo Balla, non esposta da più di trent’anni e appena restaurata, appartenente alla Collezione privata di Laura e Lavinia Biagiotti. Si tratta di un olio su tela d’arazzo di cm. 279 x 381.
Impostata sui colori “italiani” (rosso, bianco e verde), che si intarsiano su un fondo blu e azzurro, la composizione “prismatica” è incentrata su una schematica figura d’uomo, la testa a stella, le braccia tese a formare una sorta di M (iniziale di Marinetti, inventore del Futurismo), le gambe due cunei rossi. Da questa figura astratta solo vagamente antropomorfa (il Genio Futurista, in fondo autoritratto dello stesso Balla) si irradiano forme-rumore che condensano le diverse esperienze pittoriche futuriste dell’artista in una sorta di summa artistica: dalle forme acute “motorumoriste” ai volumi astratti di Feu d’Artifice (1916-1917), dal tricolorismo patriottico di Forme-grido Viva l’Italia (1915) alle rappresentazioni teoriche e teosofiche sulla “quarta dimensione” di Trasformazioni forme-spiriti (1918) e di Pessimismo contro Ottimismo (1923), ai triangoli intersecati delle Compenetrazioni iridescenti.
L’arazzo Genio Futurista è la rappresentazione precisa e riassuntiva di un processo geniale che porta l’artista alla coscienza dei rapporti dinamici dell’universo, a rappresentarli come forme e colori puri, avanguardia non solo di forme, ma anche e soprattutto di intuizioni intellettuali, di dimensioni che superano il visibile e danno corpo all’invisibile.
La mostra è organizzata dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione-Sovraintendenza ai Beni Culturali, Zètema Progetto Cultura, Biagiotti Group, Laura Biagiotti Parfums, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.