Roma – Il Complesso del Vittoriano dal 23 gennaio al 14 febbraio 2010 ospita la mostra La Campagna Romana dai Bamboccianti alla Scuola Romana.
In esposizione circa 140 opere tra olii, acquarelli, disegni e incisioni provenienti da collezioni private, che hanno per protagonisti Roma e la suggestiva Campagna Romana.
La mostra è un suggestivo viaggio nel tempo e nella memoria, che prende il via dai Bamboccianti, scuola pittorica del Seicento che ha come punto di riferimento e maestro Pieter van Laer, noto anche con lo pseudonimo Il bamboccio. Tipico di questa scuola è ritrarre scene popolari di vita comune della Roma papale con particolare attenzione a quel mondo che vive ai margini della società.
La Campagna Romana continua ad esercitare un incredibile fascino anche nei secoli successivi. Nell’esposizione figura un’importante tela di Philipp Peter Roos detto Rosa di Tivoli che ama inserire nelle sue composizioni di pecore e capre le figure di pastori trattati con un’esecuzione raffinata. Pittore di notevole importanza, rappresentato in mostra, è sicuramente Hubert Robert specializzato nella pittura di rovine e capricci architettonici con figurine guizzanti e fantastiche visioni.
Nella prima metà dell’Ottocento Roma esercita nel panorama artistico europeo un influsso notevole nella costituzione e nello sviluppo delle importanti collezioni d’Europa. La capitale pontificia resta il centro indiscusso della formazione artistica internazionale. Presenti molti artisti stranieri. In mostra figura un importante olio di Martin Verstappen, belga originario di Anversa, autore di pittoresche vedute del lago di Albano e dei dintorni della capitale, attivo a Roma negli anni Venti dell’Ottocento e maestro di Massimo D’Azeglio. In una mostra sulla Campagna Romana non può certo mancare Bartolomeo Pinelli, Pittor de Roma. Lo scenario rappresentato dall’artista è soprattutto quello della Campagna laziale, delle osterie romane popolate dai personaggi vestiti di costumi popolari. Da segnalare in mostra la presenza di molti disegni inediti di Charles François Knébel.
I XXV della Campagna Romana, gruppo di artisti nato nel 1904 con il proposito di rinnovare la tradizione pittorica nella raffigurazione “dal vero” dei luoghi nei dintorni di Roma e che prosegue la sua attività fino al 1930, dedicarono tutta la loro vita allo studio della Campagna Romana. In mostra: Ettore Ferrari, Enrico Coleman, Onorato Carlandi, Paolo Ferretti, Giulio Aristide Sartorio, Dante Ricci, Alessandro Morani, Filiberto Petiti, Carlo Montani, Filippo Anivitti, Umberto Coromaldi, Filiberto Corelli, Lorenzo Cecconi , Enrico Ortolani, Napoleone Parisani, Alberto Carosi, Edoardo Gioja.
La mostra si conclude con i pittori della Scuola Romana, gruppo vasto ed eterogeneo dai linguaggi espressivi anche molto differenti accomunati però da un atteggiamento di opposizione sia nei confronti degli intellettualismi delle avanguardie, sia nei confronti della revisione linguistica in senso classicista promossa dai gruppi novecentisti che proliferano numerosi nel generale clima di “ritorno all’ordine” degli anni ‘30: Dante Ricci, Carlo Levi, Edoardo Navone, Giovanni Stradone, Carlo Quaglia, Orazio Amato, Giulio Turcato, Corrado Cagli, Francesco Trombadori.
Ad Ugo Attardi e Valeriano Ciai sono affidate le ultime immagini della rassegna con due olii sui ponti lungo il Tevere, il fiume che per eccellenza segna Roma e la campagna circostante sin dagli albori.
Promossa dalla Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, la rassegna è organizzata e realizzata dall’Associazione Culturale Coriolano in collaborazione con Comunicare Organizzando.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da De Luca Editore.