Il 22 febbraio 2009, la scomparsa improvvisa di Candido Cannavò ha lasciato un vuoto incolmabile nel giornalismo italiano. Per mezzo secolo, Cannavò ha visto e raccontato i più grandi eventi dello sport, dalle Olimpiadi ai Mondiali di calcio alle grandi corse a tappe. È stato testimone dell’ascesa e della caduta dei campioni più amati e discussi, da Maradona a Pantani. Ma il direttore storico della “Gazzetta dello Sport” non è stato solo un giornalista sportivo. Nel corso della sua lunga carriera è stato vicino ai carcerati, ai disabili, agli emarginati e a coloro che hanno dedicato la propria vita al servizio dei più deboli. La sua fedeltà ai valori dello sport e il suo impegno sociale hanno fatto di lui un vero maestro.
Per ricordarlo degnamente ai suoi infiniti estimatori, Rizzoli pubblica un’insolita autobiografia, un mosaico dei suoi articoli più emozionanti, la testimonianza di una passione che Cannavò ha provato e trasmesso fino all’ultimo giorno di vita. È un viaggio nei ricordi più cari di due o tre generazioni di italiani, una visione dello sport come allenamento alla vita.
Candido Cannavò (Catania 1930 – Milano 2009) è stato dal 1983 al 2002 direttore della “Gazzetta dello Sport”, facendola diventare il più diffuso quotidiano sportivo d’Europa. I suoi libri, tutti pubblicati da Rizzoli, sono Una vita in rosa (2002), Libertà dietro le sbarre (2004), E li chiamano disabili (2005) e Pretacci (2008).
Scheda libro
Autore: Candido Cannavò
Titolo: La vita e altri giochi di squadra
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 18,00
Pagine: 250
In libreria: febbraio 2010