Un film come La bocca del lupo ci dice che ancor oggi, in Italia, attraverso i modi del documentario – sia pure di un documentario sui generis che si muove tra finzione e vissuto, presente e passato, attingendo a materiali d’archivio e filmati di inizio Novecento – è possibile cogliere lacerti autentici, vivi, della realtà contemporanea, quella stessa realtà che il racconto cinematografico di finzione, fatte salve le dovute eccezioni (Martone, Garrone, Munzi, Diritti, Moretti e pochi altri), appare ormai del tutto incapace di osservare e di descrivere.
Fatto si è che della Genova marginale e “segreta” dei carruggi e dell’angiporto la macchina da presa del napoletano Pietro Marcello (un cineasta foresto, dunque) ha saputo fornirci una rappresentazione partecipe e sincera, di straordinario pudore e, insieme, di grande qualità documentaria.
Ben di rado una storia di reietti e di ultimi della terra, come la storia d’amore e di riscatto morale narrata in prima persona da Enzo e Mary (“una favola d’altri tempi”, chiosa il regista), ha saputo coinvolgerci così intensamente e offrirci la costante impressione di onestà e di verità. Ben di rado in un film italiano ci è capitato di imbatterci in un volto così rugoso e non plastificato, come quello di Vincenzo Motta, capace, esso sì, di bucare lo schermo.
La realtà è lì, terribile e magnifica, non lontana dal nostro sguardo: questo ci dice la pellicola di Marcello.
Ma il cinema anemico e fighetto e radical chic dei tanti figli di papà che affollano gli schermi con le loro sciocchezzuole sentimentali, non sa vedere, conoscere, ricreare.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: La bocca del lupo
Regia: Pietro Marcello
Cast: Vincenzo Motta, Mary Monaco
Durata: 76 minuti
Genere: Docufiction
Distribuzione: BIM Distribuzione
Data di uscita in Italia: 19 febbraio 2010