Una autobiografia non ordinata cronologicamente né mirata sull’uomo di teatro e di spettacolo che tutti conoscono. Piuttosto episodi e incontri di vita ordinaria e da attore come emergono nei pensieri di un uomo che ha molto e intensamente vissuto che decide di mettersi a raccontare. Ed è proprio questo taglio a conferirle fascino e originalità. Dall’infanzia in una famiglia ebrea di commercianti con una splendida madre oggetto di ammirazione nei salotti, agli anni del fascismo con le umiliazioni inflitte agli ebrei e in particolare agli attori ebrei costretti a cambiare nome; e poi il difficile ed entusiasmante dopoguerra ricco di affermazioni, gli anni Sessanta, la vita privata, i quattro matrimoni. Non c’è traccia, in queste pagine, di sentimentalismo e nostalgia. Episodi crudi e una generale assenza di discrezione caratterizzano il racconto che procede con una scrittura colloquiale molto piacevole: Arnoldo Foà sembra quasi parlarci di presenza con la sua voce calda.
Nato a Ferrara nel 1916, Arnoldo Foà frequenta a Roma la Scuola di Cinematografia da dove viene cacciato nel 1938 in seguito alla promulgazione delle leggi razziali. Verso la fine della guerra si rifugia a Napoli dove lavora alla Radio Alleata PWB. Nel dopoguerra riprende la sua attività di attore di teatro, poi di cinema (attore in più di cento film) e televisione collaborando a molti celebri sceneggiati. Incide numerosi dischi con letture di poesie, scrive testi teatrali. È anche pittore e scultore.
Scheda libro
Autore: Arnoldo Foà
Titolo: Autobiografia di un artista burbero
Editore: Sellerio
Collana: La memoria
Prezzo: € 13,00
Pagine: 212
Anno: 2009