Rimarrà aperta al pubblico dal 30 aprile al 27 giugno 2010 ad Acireale, presso la Galleria Credito Siciliano, la mostra fotografica dal titolo “L’altro_nei volti nei luoghi” di Giovanni Chiaromonte. Il fotografo ha colto con i suoi scatti i volti dell’altro in due città simbolo dell’Italia: Palermo e Milano, realtà apparentemente lontanissime, eppure accomunate dalla presenza, attività, vitalità di uomini e donne del mondo.
Palermo ha uno dei centri storici più belli dell’intero mondo occidentale. Negli ultimi dieci anni, all’esodo verso i nuovi quartieri residenziali da parte dei residenti siciliani, ha fatto seguito un sempre più irresistibile inurbamento da parte degli immigrati provenienti dall’Asia e dall’Africa. Oggi nei più importanti quartieri simbolo di Palermo e della Sicilia, Vucciria e Ballarò, abitano una decina di etnie non europee.
Milano conosce il fenomeno dell’immigrazione in maniera profondamente diversa ma altrettanto significativa. In molti quartieri che hanno caratterizzato storicamente l’identità della città, la presenza di culture di altri paesi è notevole e ha contribuito a cambiare il volto della città.
Una dimensione assolutamente nuova dell’abitare sta quindi emergendo o è già emersa in queste due città che sono l’emblema del nord e del sud dell’Italia. Gli antichi palazzi, le strette vie e i vicoli di Palermo, come gli isolati popolari e i viali di circonvallazione, sono diventati oggi lo scenario di nuovi e ancora sconosciuti racconti provenienti da lingue, spazi e tempi irriducibilmente diversi, ma destinati a svilupparsi insieme nel presente e nel futuro.
L’interesse per l’altro nasce dallo stupore del maestro Giovanni Chiaramonte di fronte a questi profili architettonici costituenti l’identità italiana, animati da attori antropologicamente e culturalmente stranieri.
La mostra procede per moduli di 4 immagini: la prima, dedicata alla veduta urbana esterna, seguita da un trittico dedicato al volto e alla figura dei protagonisti di questa ricerca. Le immagini singole si propongono di comunicare una nuova percezione della città e si focalizzano sulle architetture. I trittici, invece, svelano i personaggi della storia che sta iniziando adesso, secondo una rappresentazione epica, con la centralità del volto e con il contrappunto laterale tra le memorie etniche e le memorie architettoniche interne ed esterne della loro nuova città.
In occasione della mostra viene pubblicato un volume speciale con testi e contributi di Pierluigi Nicolin, Umberto Fiori e Kurt Walter Forster.
L’esposizione, realizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, in collaborazione con Ultreya, sarà ospitata in seguito a Sondrio dalla Galleria Credito Valtellinese.