Muovendo dalla distinzione aristotelica tra l’“agire” e il “fare” Salvatore Natoli compie un’indagine accurata e densa di suggestioni filosofiche e culturali sul “buon uso del mondo”, riflettendo se e quanto siamo effettivamente padroni di noi stessi in quel che abitualmente facciamo. Sulla base di sollecitazioni nicciane ancora valide e illuminanti, Natoli suggerisce un’alternativa: emanciparsi dalla passività per diventare davvero liberi, praticare una “nuova” forma di ascesi, che non è rifiuto del piacere e meno che mai rinuncia alla godibilità delle cose e del mondo, ma è la giusta riserva di coscienza per distinguere ciò che davvero ci serve da ciò che ci “asserve”. È una pausa nella frettolosità del fare, per divenire appieno padroni di noi e del nostro stesso agire. Una riflessione sulle complesse leggi che governano la nostra vita quotidiana, nella convinzione di poter penetrare nelle sue pieghe e sciogliere, per quanto possibile, alcune sue ambiguità.
Salvatore Natoli insegna Filosofia teoretica presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università degli studi di Milano-Bicocca. Tra i suoi numerosi libri: La felicità. Saggio di teoria degli affetti (Feltrinelli 1994), L’esperienza del dolore. La forma del patire nella cultura occidentale (Feltrinelli 1989), Dizionario dei vizi e delle virtù (Feltrinelli 1996), Dio e il divino (Morcelliana 1999).
Scheda libro
Autore: Salvatore Natoli
Titolo: Il buon uso del mondo
Editore: Mondadori
Collana: Saggi
Prezzo: € 18,00
Pagine: 288
Anno: 2010