A Venezia, dal 12 al 29 luglio 2010, presso il Magazzino del Sale 3, spazio didattico-espositivo dell’Accademia di Belle Arti, è aperta al pubblico la mostra di Alessandra Zorzi Gabbie per Signora, curata da Martina Corgnati.
Si entra nel personalissimo mondo artistico e multimediatico di Alessandra Zorzi, architetto di formazione ma pittrice e video artista di professione, il cui principale protagonista è il video d’animazione. Ad esso l’artista ha ultimamente dedicato gran parte delle sue energie e della sua ricerca realizzando numerosi filmati, alcuni dei quali in omaggio a grandi artisti del passato, come Mantegna, Depero o Leonardo. Accanto ai video viene esposto anche il progetto e i materiali che hanno dato origine al percorso creativo.
Lontano da ogni tentazione effettistica, il percorso dei video utilizza modalità proprie dell’occhio cinematografico: carrellate, zoomate in avvicinamento o allontanamento, dissolvenze, sovrapposizioni, variazioni di campo esplorano, attraversano, scompongono e ricompongono l’opera di questi maestri, raccontano poetiche storie, o denunciano la follia del fanatismo e della distruzione ambientale.
Addentrandosi nello spazio espositivo ci si imbatte per prima cosa nei visionari arazzi (2002/2010) ispirati ad Abramennone, Morgiallo, Spampi e altri cittadini dell’avvolgente mondo di Babelopoli, abitato da figure tra il mostruoso e l’ironico, che, alla fine del percorso, si animano improvvisamente nel film dallo stesso titolo.
Accanto ad essi le grandi opere degli anni successivi, caotiche e caratterizzate da un eccitato horror vacui che rende difficile discernere le singole figure e perfino gli elementi figurativi da quelli astratti e che costituisce uno dei tratti caratteristici della Zorzi pittrice.
Infine, in occasione della mostra veneziana, viene presentata una nuova serie di disegni e dipinti dedicati alla donna e alle innumerevoli limitazioni o vere e proprie torture che ogni società maschile ha cercato o saputo imporle. Questo corpus, “Gabbie per Signora”, dà il titolo alla mostra.
Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Canova, con testi di Martina Corgnati e Carlo Montanaro.