I Musei San Domenico di Forlì ospitano dall’11 settembre 2010 al 9 gennaio 2011 una mostra dedicata alla civiltà egizia dal titolo Egitto mai visto. Le dimore eterne di Assiut e Gebelein.
In esposizione 400 straordinari reperti datati intorno al 2000 a.C. scoperti dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli nelle necropoli di Assiut e Gebelein e conservati per un secolo nei depositi del Museo Egizio di Torino.
L’esposizione ruota intorno ad uno straordinario nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi grazie alla lettura dei geroglifici è possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2000 a.C.
I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali. Dall’osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.
Sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano.
Il progetto scientifico e la curatela della mostra è dovuta ad Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi Battaglia, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie e della Società Cooperativa Archeologica. L’allestimento è progettato da Costantin Charalabopoulos.
La mostra è promossa per iniziativa della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì e con Civita Servizi.