La Sala S. Rita di Roma dal 20 ottobre al 15 novembre 2010 ospita la mostra Antonio Valente. Archiscenotecnicopittorcine costumistartista, a cura di Lucia Collarile e Giorgio Muratore. In esposizione una raccolta di disegni a carboncino e pastello ispirati al tema della danza. Una raccolta unica, conservata nell’Archivio Del Favero Valente dalla vedova dell’artista Maddalena del Favero e da poco catalogata e in parte restaurata dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio.
In mostra anche alcuni acquarelli con progetti di elementi di arredo, alcuni dei quali esposti a Parigi, alla XIII Exposition des Artistes Décorateurs del 1920. Si tratta di cuscini con tarsie policrome, paraventi dipinti con effetti naturalistici, mobili decorati a forti contrasti cromatici. Colpiscono, per la fantasia e gli straordinari effetti compositivi, i progetti per lampade, a testimonianza dell’attenzione particolare che Valente riponeva nello studio della luce.
Inoltre, sono presenti due studi per “L’apres midi d’un faune” di Debussy, sempre del 1923 e tre bozzetti di costumi disegnati nel 1925 per uno spettacolo d’avanguardia della compagnia di balletto italo russa “Raduga” che Valente diresse alla Fenice di Venezia e con cui sperimentò grazie ad accorgimenti luminotecnici, il “costume cangiante” ossia il “costume mutevole a vista”. Infine, per far comprendere l’opera di Antonio Valente nella sua completezza, il percorso della mostra è arricchito da materiale documentario (libri, fotografie), un filmato biografico e immagini proiettate da video inseriti nell’allestimento.
La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione di Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, è accompagnata da un catalogo pubblicato da Palombi editori.