Questo libro è frutto di una vera e propria “ossessione”, come l’autore confessa nelle prime pagine, per il senso, per l’uso, per il potere delle parole. Le parole hanno una forza diversa e superiore a quella di condurre messaggi, raccontare storie, comunicare: esse sono in grado di produrre cambiamenti. Perché possano svolgere il loro lavoro – chiamare il presente, generare trasformazioni – è necessario farne una manutenzione attenta, smontarle e rimontarle, affrancarle dal logorio di un utilizzo inconsapevole o, peggio, dalle mistificazioni dei “ladri di parole”.
L’indagine di Carofiglio si sofferma dapprima su alcune parole chiave del lessico politico – democrazia, libertà, popolo – per poi concentrarsi soprattutto su cinque termini – vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta – e infine su un ambito a lui familiare, quello del linguaggio dei giuristi, che più di altri produce conseguenze concrete sulle persone e sul mondo. È un’indagine a un tempo linguistica, letteraria e storica – e dunque, inevitabilmente, critica e civile – che si dispiega attraverso il confronto con grandi autori e grandi testi: da Tucidide a Victor Klemperer, da Cicerone a Primo Levi, da Dante a Kavafis, da Italo Calvino a Piero Calamandrei alle pagine esemplari della Costituzione italiana.
Gianrico Carofiglio è nato a Bari. Il suo ultimo romanzo con l’avvocato Guerrieri è Le perfezioni provvisorie (Sellerio 2010). Con Rizzoli ha pubblicato Il passato è una terra straniera (2004, Premio Bancarella 2005), il graphic novel Cacciatori nelle tenebre (con il fratello Francesco, 2007) e i racconti di Non esiste saggezza (2010). Con Laterza ha pubblicato Né qui né altrove. Una notte a Bari (2008)
Scheda libro
Autore: Gianrico Carofiglio
Titolo: La manomissione delle parole
Editore: Rizzoli
Collana: La Scala
Prezzo: € 13,00
Pagine: 192
Anno: 2010