Un ometto di bassa statura ma con un’alta considerazione di sé è un salapuzio (chi ci ricorda?); una pioggia obliqua, inclinata dal vento, si chiama ventipiovolo; chi parla molto e conclude poco è un farabolone; la sindrome da stress postmoderno può essere stemperata in un lirico affralimento… Sarà capitato anche a voi di subire la burbanza di un rodomonte (ma cosa significa precisamente?). Anno dopo anno, il nostro dizionario si aggiorna e si trasforma e i vocaboli meno utilizzati vengono cancellati per far posto a nuovi termini (neologismi, inglesismi, storpiature, abbreviazioni…). È un fatto fisiologico, naturalmente, ma se potessimo ricordare e riportare in vita questo mondo di parole smarrite il nostro linguaggio e il nostro immaginario ne uscirebbero più ricchi, fantasiosi e divertenti. Questo libro recupera parole in via di estinzione e ci racconta come sono nate, ce ne spiega il significato e le potenzialità espressive. Attraverso una ricerca trasversale su testi e vocabolari di epoche diverse, ci offre un metodo infallibile per non passare inosservati in società, e un poderoso antidoto alla lingua di plastica che troppo spesso ci condanniamo a usare.
Sabrina D’Alessandro, creativa pubblicitaria e artista, da anni indaga le potenzialità espressive del linguaggio e coltiva una “collezione” di parole che rappresentano il filo conduttore della sua ricerca. In occasione della sua installazione “Il cimitero delle Parole Altrimenti Defunte”, presentata nell’ambito di Box-Shock a Milano nell’ottobre 2009, ha fondato l’Ufficio Resurrezione, il cui operato è volto a diffondere la bellezza di queste parole e il valore delle idee che contengono.
Scheda libro
Autore: Sabrina D’Alessandro
Titolo: Il libro delle parole altrimenti smarrite
Editore: Rizzoli
Collana: Di tutto di più
Prezzo: € 16,90
Pagine: 416
Anno: 2011