A Venezia, alla Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, dall’ 1 giugno al 16 ottobre 2011 resterà aperta al pubblico la mostra “Jan Fabre. Pietas“.
L’esposizione, curata da Giacinto Di Pietrantonio e da Katerina Koshina, presenta cinque grandi sculture in marmo puro e marmo statuario di Carrara dell’artista fiammingo. Tra queste spicca l’inedita rilettura fatta da Fabre della Pietà di Michelangelo, dal titolo Sogno compassionevole (Pietà V), nella quale il Cristo ha il volto dell’artista stesso e la Madonna ha quello di un teschio, simbolo della morte. Lungi dal proporre un messaggio blasfemo o semplicemente provocatorio, l’opera rappresenta una ‘scultura-performativa’ che mette in scena i sentimenti di una madre che vuole sostituirsi al figlio morto.
Tutte le cinque sculture saranno poggiate su una grande pedana dorata alla quale sarà possibile accedere dopo aver indossato un paio di pantofole, messe a disposizione in otto postazioni laterali, per compiere il rito sacrale della visione. Allo spettatore verrà consentito di salire sulla pedana-palcoscenico e divenire così attore tra le 5 bianche sculture, il cui tema ‘vita – morte – resurrezione’ si ricollega a quello dell’eterna metamorfosi. Per questo motivo, Fabre ha disposto anche 10 nidi ricoperti da gusci di scarabeo gioiello, l’animale simbolo della metamorfosi, sacro agli antichi Egizi e all’artista stesso.
La mostra è promossa dalla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, dallo State Museum of Contemporary Art di Salonicco e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.