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Recensione | Tutti per uno – Film di Romain Goupil

Locandina del film Tutti per unoSulla carta le intenzioni erano lodevoli, e di qualche ardimento: adottare il punto di vista di una banda di mocciosi per smascherare, attraverso il filtro di uno sguardo nuovo, ingenuo e innocente, le inadeguatezze di un presente inaccettabile. (Il richiamo – sin troppo ambizioso – va al racconto filosofico settecentesco: “Le lettere persiane”, “Candido”…). E così, mentre la macchina da presa taglia fuori dall’inquadratura le figure dei genitori di Blaise per concentrarsi unicamente sui bambini, il lavoro di regia privilegia la spontaneità emozionale dei piccoli interpreti, li lascia liberi di improvvisare, concede a Milana e alla sua banda la possibilità di muoversi a loro piacimento, li incita a ridere, schiamazzare, accapigliarsi: a fare gruppo.

Il proposito di Romain Goupil (proposito sin troppo programmatico, invero) è quello di opporre l’immediatezza gioiosa, l’istintività, la bellezza dell’universo infantile alla cautela, al buon senso, alla “ragionevolezza” del mondo adulto e borghese. Di più: se i grandi, con i loro comportamenti, arrivano ad assumere un atteggiamento di sostanziale acquiescenza verso l’assurdità dell’esistente, consegnandosi alla logica governativa e poliziesca (solo Cedrine, la madre di Blaise, sceglie di schierarsi a spada tratta dalla parte dei ragazzini contro la ferocia del potere; sennonché la forsennata intransigenza con cui essa vive la sua presa di posizione sembra dettata – così almeno insinua il fratello – da ragioni poco encomiabili: noia, insoddisfazione del proprio menage matrimoniale, impulsività femminile, propensione all’isteria…), il cameratismo e lo spirito di solidarietà dei bambini configurano una sorta di progetto rivoluzionario, dove il rifiuto radicale dell’ingiustizia (di quanto ai loro occhi è percepito come un’ingiustizia) mira a modificare le storture del sociale e ad anticipare un futuro nuovo, diverso, radioso.

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Il problema di Tutti per uno è che la presunta freschezza e spontaneità infantile si traducono qui in affettazione e leziosaggine irritante. Il supposto candore dei bambini, nel film, suona falso lontano un miglio. Nel melenso pargoleggiare di Alice e degli altri monelli si avverte sempre un che di calcolato e di irrigidito, che rende quelle figure manierate e assai poco credibili, impedendo allo spettatore di sentirsi vicino alle loro emozioni e ai loro drammi.

Gli è che il regista manifesta un tremendo imbarazzo nel dirigere i suoi piccoli interpreti. Ora non tutti possono avere il talento di François Truffaut, è vero, ma Goupil avrebbe almeno potuto studiare qualche film di Jacques Doillon o di Mia Hansen-Love anziché consumarsi la vista sull’opera omnia di Mao Tse-tung. Non già che le prestazioni degli attori adulti sortiscano risultati molto migliori: Valeria Bruni Tedeschi, in particolare, lasciata qui libera di recitare se stessa, riesce a rendersi insopportabile come non mai.

Altro punto dolente: la storia. Goupil è partito, si diceva, da una trovata in qualche modo intrigante. Ma poi si è limitato di tradurre il tutto in una struttura narrativa esile, fiacca, sfilacciata, dove alla disarmante inconsistenza della sceneggiatura (e alla pochezza della messa in scena) si è cercato di por rimedio ricorrendo all’enfasi demagogica e tribunzia (ed esibendo un odio viscerale verso la “sbirraglia” da lasciare basiti…), con la supponenza e la presunzione indisponente del cineasta engagé che ha deciso, una volta per tutte, di denunciare le iniquità della società contemporanea utilizzando il pathos a buon mercato e i modi ricattatori del cinema militante d’antan. E cosa di più ricattatorio che esibire i piccoli sans papiers minacciati di espulsione dal regime di monsieur Sarkozy?

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Tutti per uno
Regia: Romain Goupil
Cast: Valeria Bruni Tedeschi, Linda Doudaeva, Jules Ritmanic, Louna Klanit, Louka Masset, Jérémie Yousaf, Dramane Sarambounou, Hippolyte Girardot, Romain Goupil, Malika Doudaeva, Sissi Duparc, Hélène Babu, Alice Butaud, Clémence Charpentier, Florence Muller
Durata: 90 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Teodora Film
Data di uscita: 1 giugno 2011

 

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