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Altomonte | Invasion One, video e videoinstallazioni tra territorio fisico e territorio virtuale. Nell’antico Convento dei Domenicani si accende l’arte contemporanea

ALTOMONTE (CS) - Foto di Diego Pirozzolo

C’è un’atmosfera medioevale che ci accompagna nelle stradine che si aprono sulla piazza, una diffusa sensazione di calma e spiritualità tra le mura, gli archi e le pietre del quattrocentesco Convento dei Domenicani. Siamo ad Altomonte (CS) in un pomeriggio soleggiato di agosto, confortati dalla frescura che si avverte nell’edificio medioevale. Potrebbe essere l’incipit di un servizio sull’arte antica, o al limite, dedicato a quella sacra. E, invece, succede quello che non ti aspetti: su quelle pietre storiche, testimoni di secoli, uomini e memorie, si accendono le luci e partono le immagini e i suoni delle video-installazioni realizzate da alcuni tra i più interessanti video-sound contemporanei.
Nelle stanze del Convento si accendono volti, si aprono occhi luminosi, vediamo costellazioni, cieli azzurri attraversati da nuvole, uomini che camminano e poi corrono, e così continuando. Le luci e i video occupano gli spazi: è un invasione. È “Invasion one”.

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Invasion one è una vetrina di giovani artisti contemporanei all’interno dell’antico Convento dei Domenicani di Altomonte, visitabile dal 6 agosto al 12 settembre 2011. Organizzata  nell’ambito del Festival Euromediterraneo, l’iniziativa propone un dialogo tra culture e tempi differenti, attraverso la presenza di video-installazioni in uno degli edifici più suggestivi del borgo.

Giovanni Viceconte è il curatore della mostra, organizzata su più livelli, quello fisico nella cittadina di Altomonte e quello virtuale direttamente su internet all’indirizzo di arthub.it. “I lavori presentati in mostra – afferma Viceconte – si inseriscono bene nell’ambiente che li ospita. Il visitatore che entra in questo spazio lascia la piazza, quindi il caos contemporaneo, per ritrovarsi all’interno di un contesto quasi surreale, dove i lavori, molti ispirati al cielo, diventano proprio delle finestre aperte verso una realtà diversa da quella che viviamo tutti i giorni, sicuramente più intima.”

Invasion one vede la collaborazione di Art Hub, un progetto realizzato da UnDo.Net, con l’obiettivo di valorizzare gli artisti che operano nella video e sound art. Dall’archivio Art Hub sono stati selezionati per esporre 10 artisti: Giuseppe Colonese, Marco Lamanna, Silvia Camporesi, Gabriele Pesci, Luca Christian Mander, Sanja Lasic, Michela Pozzi, Dario Lazzaretto, Lino Strangis e Filippo Berta. Sono presenti, inoltre, due autori, tra i più interessanti della scena artistica contemporanea: Giovanna Bianco e Pino Valente. La loro ricerca si concentra sulla relazione tra arte e scienza: il corpo umano viene rappresentato nella sua totalità mentale-immateriale/corporeo-biologico molecolare. Le loro installazioni colgono le relazioni profonde dell’essere, le esperienze, la percezione, il senso del tempo e dello spazio.

Visitando la mostra, lo spettatore viene sospinto in una sorta di atmosfera surreale. La spiritualità del Convento e l’intensità delle opere, alcune proiettate direttamente sui muri, contribuiscono a rendere Invasion one un’esperienza unica e stimolante a tal punto che si esce dal convento spaesati, come se si fosse rientrati da un luogo “altro” e metafisico. Una sensazione che dura poco, perché, appena tornati in sé, si comprende come le opere riflettano sulle problematiche del presente, sulle relazioni umane, sulla ricerca di senso, su tematiche che ci appartengono e che sono reali, offrendoci la possibilità di riflettere e di crescere.

Con questa bella  mostra, fortemente voluta dal Sindaco Gianpietro Coppola e dall’Assessore al Turismo e Spettacolo Vincenzo Barbieri, il Comune di Altomonte prosegue nel suo impegno di promozione culturale e artistica. “Altomonte è la dimostrazione – dichiara ai nostri microfoni il Sindaco Coppola – che la cultura  può essere fondamentale per un rilancio economico del territorio. Trenta, trentacinque anni fa questo paese calabrese era sconosciuto, isolato, che viveva esclusivamente di agricoltura. Oggi si vive ancora di agricoltura, ma anche di turismo. Altomonte è diventata una delle mete più conosciute dell’Italia Meridionale. Per cui, evidentemente, risparmiare si può su tutto, ma non in cultura”.

Diego Pirozzolo

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