Nel 1997, Vincenzo Spina e Francesco Gatti presentano a Lucca Comics & Games un’avventura di gioco di ruolo basata sul sistema Cyberpunk 2020, per il Torneo di Mastering. Vincono il primo premio. Baci, abbracci e pacche sulle spalle.
Non avrebbero vissuto quell’esperienza ed impugnato quella coppa se Vincenzo, sei anni prima, non fosse finito a giocare, nelle sessioni pomeridiane del weekend, con un gruppo di ragazzi, poi diventati amici, arbitrati e coordinati da Marco Modugno: come si dice in gergo, il Master. Detto anche il Demiurgo, l’Arbitro, il Creatore di Mondi.
A quasi quindici anni di distanza da quel premio lucchese, Vincenzo e Marco si ritrovano per una cena natalizia. Quindici anni di giochi e letture. Quindici anni di passioni comuni. Quindici anni in cui la scrittura creativa ha rappresentato per entrambi una fiamma inestinguibile. Una stretta di mano, una fetta di pizza e la decisione di intrecciare, a distanza di anni, un nuovo legame. Di trasformare la trama di un breve scenario in un adrenalinico romanzo cyberpunk ambientato nella Detroit del 2049, metropoli scarnificata e desolante, violenta, a tratti apocalittica. Di far rivivere ancora una volta quei personaggi, quei suoni, quei luoghi, quei gesti, quelle frasi, quei commenti, quegli odori rimasti per troppo tempo sulla carta. Di affiancare i loro stili letterari, facendoli annusare come due felini in reciproco primo contatto, per verificare se si sarebbero sbranati o sarebbero riusciti a convivere pacificamente. Se sarebbero riusciti a fare branco. Se il branco sarebbe sopravvissuto alla prova estrema. Quella del confronto con il pubblico degli appassionati.
È così che lo stile di Vincenzo, rutilante, travolgente, a tratti istrionico, capace d’inventare e disfare in un attimo personaggi e situazioni a metà tra il grottesco e il drammatico, talvolta al limite del paradosso s’avvinghia inestricabilmente con quello di Marco, improntato all’azione adrenalinica, feroce, incalzante, nello stile di un reportage embedded che non lascia mai prendere fiato. Il tutto in un’alternanza continua di situazioni inestricabilmente intrecciate tra loro, che si trasforma in una miscela esplosiva e indistinguibile nel finale, catartico ed apocalittico esattamente (o quasi) come uno se l’aspetterebbe. Il risultato finale di questa collaborazione è un intenso romanzo di oltre trecento pagine, gremite di azione ed ironia, scritto a quattro mani, di getto, con passione e soprattutto divertendosi a sperimentare.
La trama, una volta definiti gli archetipi e il loro background attraverso una serie di capitoli che sono di per sé dei miniracconti, attingendo alla ultraventennale esperienza giocoruolistica degli autori, prende l’avvio dalla scoperta di un efferato delitto, capace di scatenare un’indagine concitata, una caccia all’uomo all’ultimo respiro, densa d’azione, colpi di scena, che attraversa nell’arco di poche ore una realtà metropolitana in precario equilibrio, come un funambolo ubriaco in mezzo a una tormenta. Da un lato una squadra d’elite del Dipartimento di Polizia di Detroit, chiamata ad intervenire prima che sia troppo tardi. Dall’altro una famiglia mafiosa che intende salvaguardare il proprio onore, in un mondo che non sa più che farsene. Otto uomini e donne dai destini intrecciati, ciascuno secondo il proprio codice, alla propria maniera, tutti in cerca della stessa soluzione. Una soluzione finale. Senza che nessuno voglia ammettere ciò che, in fondo, appare scontato fin dal principio. Nella Detroit del 2049 non ci si può fidare di nessuno, se non del proprio peggior nemico.
Cedimento Strutturale, il romanzo cyberpunk di Marco Modugno e Vincenzo Spina, verrà venduto ad un prezzo di copertina indicativo di 15 euro. L’intero ricavato verrà devoluto in beneficenza dagli Autori, che hanno voluto finanziare in proprio l’opera e la sua pubblicazione.