Provincia di Vercelli, fine Ottocento. Caterina Angela Zaffiro, di famiglia contadina, perde il marito Giovanni quando ha soltanto trentatré anni e sei bocche da sfamare, una delle quali è del padre dell’autore. La sua è la vicenda di una donna come tante, nell’Italia di quel tempo: le donne che partorivano un figlio dopo l’altro e dovevano fare i conti con la miseria delle campagne o l’inferno della città, sopportando le prepotenze dei ricchi e il dramma della Prima guerra mondiale, fino all’avvento del regime di Mussolini. Storie di una società che non c’è più, fatta di persone umili, analfabete, senza terra, denutrite e spesso destinate a morire giovani; storie, tuttavia, di un’Italia tenace, vitale, orgogliosa, di gente che nelle avversità sapeva trovare il sorriso e la forza di reagire. Un monito per i nostri tempi e una riflessione sulla nuova povertà economica e di valori: “Veniamo quasi tutti da famiglie umili. I nonni, i padri e le madri hanno fatto vite orribili, iniziando a faticare da bambini. Erano coraggiosi e sono stati capaci di combattere con dignità per non morire di fame e costruire un avvenire migliore per i figli.” C’è stata un’Italia diversa prima della Seconda guerra mondiale e della “ricchezza infelice” di questi anni. E, in Poco o niente, Pansa la racconta con la voce dei protagonisti.
Giampaolo Pansa, giornalista e scrittore, tra i suoi libri Il sangue dei vinti (2003), La grande bugia (2006), I tre inverni della paura (2008), Il revisionista (2009), I cari estinti (2010), I vinti non dimenticano (2010) e Carta straccia (2011).
Scheda libro
Autore: Giampaolo Pansa
Titolo: Poco o niente
Editore: Rizzoli
Collana: Narrativa Italiana
Prezzo: € 20,00
Pagine: 360
Anno: 2011