Il Museo Diocesano di Milano dal 17 dicembre 2011 al 12 febbraio 2012 ospita l’antologica di Valentino Vago dal titolo “Dal Visibile all’Invisibile: un viaggio verso l’infinito”.
L’esposizione, curata da Paolo Biscottini, ripercorre attraverso 70 opere le tappe fondamentali della sua carriera, coprendo un arco cronologico di sessant’anni.
La mostra si apre, infatti, con un olio su tavola del 1952 quando, studente all’Accademia di Brera, Vago era ancora legato a un linguaggio figurativo. Ne sono prova altri lavori realizzati nei primi anni Cinquanta, che lo videro protagonista, nel 1955, alla VII Quadriennale di Roma.
Particolarmente ricca sarà la sezione che documenterà la sua produzione degli anni Sessanta, dove prendono forma le prime opere astratte, elaborate al termine della stagione accademica, fino a giungere agli orizzonti del decennio successivo. In particolare, dal colorismo informale si arriva all’intenso Orizzonte nero del 1965.
Negli anni Settanta, nella pittura di Vago irrompe la luce, i toni si alleggeriscono verso campiture di colore che definiscono un ambiente poetico affascinato dal mistero spirituale, dall’armonia e dall’indagine sulla bellezza. Il colore, nel corso di questi anni, si distende per reperire una uniformità intensa e ormai totalmente astratta.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Skira.