HomeFotografiaDon McCullin. La pace impossibile. Dalle fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011

Don McCullin. La pace impossibile. Dalle fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011

Quartiere di Bogside, Derry, 1971 © Don McCullin (Contact Press Images)

A Reggio EmiliaPalazzo Magnani, dall’11 maggio al 15 luglio 2012, rimarrà aperta al pubblico la mostra “Don McCullin. La pace impossibile. Dalle fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011“.

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L’esposizione, a cura di Sandro Parmiggiani e Robert Pledge, presenta 160 immagini – fotografie rigorosamente in bianco e nero, tutte stampate personalmente da McCullin – scattate in alcuni dei “teatri” in cui McCullin ha volontariamente scelto di essere presente.

Nella mostra di Palazzo Magnani scorrono sotto gli occhi del pubblico conflitti aspri e sanguinosi e apocalissi umanitarie: la costruzione del muro di Berlino (1961); il conflitto tra Greci e Turco-Ciprioti a Cipro (1964); la guerra in Congo, nello stesso anno; la lunga guerra del Vietnam, culminata nella terribile offensiva del Têt (1965-68); la guerra civile e la carestia in Biafra (1968-69); la guerra nella Cambogia dei Khmer Rossi (1970-75); la guerra civile in Irlanda del Nord (1971); il colera nel Bangladesh (1971); la feroce guerra tra milizie cristiane e palestinesi in Libano, fino ai massacri di Sabra e Shatila (1982); i lebbrosi e i poveri dell’India (1995-97); le vittime dell’Aids e della tubercolosi nell’Africa meridionale (2000).

Sono presenti, inoltre, le fotografie che scavano nel volto e nelle contraddizioni della società inglese – le gang e i teddy-boys; i senza-tetto e i disoccupati; i nobili alle corse dei cavalli di Ascot – e varie immagini degli ultimi due decenni, alcune delle quali inedite, presentate per la prima volta: le nature morte, altari votivi che lui stesso mette in scena nella sua casa; i paesaggi nelle campagne che la circondano, fotografati sempre e solo di notte e d’inverno; le rovine della gloria di Roma, cui s’è appassionato grazie alla frequentazione di Bruce Chatwin; i popoli primitivi che tuttora abitano il pianeta e che, pur brandendo un fucile mitragliatore, restano ancora dentro l’abisso del tempo.

Le immagini di McCullin sfidano la nostra indifferenza e passività, sia per la loro drammaticità, sia per la capacità di compassione per le persone e per la dignità propria di ogni essere umano.

La mostra è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia in collaborazione con Contact Press Images.

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