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Nadir Afonso. Architetto, pittore e collezionista

Nadir Afonso. Architetto, pittore e collezionista

Al Museo Carlo Bilotti di Roma dal 18 luglio al 30 settembre 2012 è aperta al pubblico la mostra “Nadir Afonso. Architetto, pittore e collezionista“, a cura di Stefano Cecchetto.

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Oltre alla produzione pittorica dell’artista portoghese, l’esposizione vuole porre l’attenzione sull’attività di collezionista di Nadir Afonso, esponendo anche opere degli amici artisti con i quali ha lavorato. Tra questi Pablo Picasso, Max Ernst, Candido Portinari, Giorgio de Chirico, Max Jacob, Fernand Legér. La mostra ricostruisce, intorno alla figura di Afonso quale artista amico degli artisti, quel periodo storico che è il secondo Novecento, momento in cui la confluenza tra i generi e lo scambio intellettuale è certamente il motore di una rinnovata vitalità dell’arte. Le opere scelte, legate al clima barocco della città e alla poetica metafisica, intendono approfondire la lezione dechirichiana che ha molto influenzato l’espressionismo dell’artista.

Le città di Nadir Afonso si presentano come l’apparizione di un’architettura in divenire e sembrano emergere da una realtà apparentemente cancellata e pur affiorante negli schemi di strutture diagonali, linee rette e poi ondulate nei differenti cromatismi, dove l’intimità raccolta della visione si espande alla ricerca di uno spazio nuovo, più ampio e organizzato.
Tra le numerose opere di questo ultimo periodo sono esposte, tra le altre: Florença del 2006 dove la città toscana appare immersa nei cromatismi del rosso e sembra costruita su un’iperbole; Kuala Lumpur del 2008, che emerge come un’apparizione dal gioco dei vorticismi cromatici; Toronto del 2007, dove la struttura della composizione è sospesa nello spazio; e Citade Incerta del 2010, dove la poetica del segno sembra costruita nella prospettiva di una geometria evanescente.
È proprio in queste opere recenti che si rivela la forza e la determinazione dell’artista a proseguire una ricerca personale sulla riscoperta e l’applicazione di un nuovo linguaggio metafisico.

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