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Beyond Entropy Angola

Beyond Entropy Angola

Beyond Entropy Angola è il primo padiglione della Repubblica dell’Angola presente alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia dal 29 agosto al 25 novembre 2012 a Venezia, Sala Carnelutti, Isola di San Giorgio Maggiore.

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Il progetto Beyond Entropy Angola, a cura di Stefano Rabolli Pansera e Paula Nascimento, consiste nella ricostruzione in scala reale 1:1 del modello di un nuovo modello urbanistico – che è insieme spazio verde ed infrastruttura – per le aree suburbane ad alta intensità di Luanda, la capitale dell’Angola che conta più di sette milioni di abitanti. La vertiginosa crescita demografica di Luanda è il paradigma di una trasformazione del territorio urbano che porta problemi e contraddizioni ricorrenti in tutto il continente africano: metropoli senza urbanità, congestione senza infrastrutture, alta densità senza edifici.
Di fronte a queste emergenze, Beyond Entropy Angola formula una proposta innovativa per stimolare il dibattito sulle politiche urbane del futuro: evitando interventi distruttivi del tessuto esistente, il progetto consiste nella piantumazione di una canna comune, Arundo Donax, negli interstizi fra gli edifici suburbani di Luanda configurando un nuovo spazio pubblico che funge simultaneamente da giardino e da infrastruttura per filtrare le acque sporche e per produrre energia dalla biomassa.
L’Arundo Donax ha infatti proprietà straordinarie: cresce con grande velocità, ha un rizoma con filamenti finissimi che filtrano naturalmente le acque sporche, ha un fusto rigido che assorbe grandi quantità di CO2 e che lo rende ideale per la biomassa.
Il progetto, sviluppato in un contesto caratterizzato dall’urgente bisogno di energia e dalla rapida crescita delle città africane, si concentra sullo studio dell’impatto di infrastrutture a bassa tecnologia e propone un modello urbanistico sostenibile che possa diventare esemplare per i paesi sub-sahariani.
Gli studi effettuati fino ad oggi si concretizzano nella ricostruzione in scala 1:1 di un common ground (inteso come suolo comune) energetico. Il padiglione è il prototipo della proposta: i visitatori hanno l’opportunità di passeggiare attraverso il giardino/infrastruttura ed esperire l’intensità di uno spazio primordiale non ancora configurato, categorizzato e definito.

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